Circonvenzione di incapace nel testamento: cosa prevede la legge, come si prova e quali sono le conseguenze.
Capita più spesso di quanto si pensi: un anziano o una persona malata che, in un momento di debolezza, cambia improvvisamente il proprio testamento a favore di qualcuno entrato da poco nella sua vita.
A volte è un parente lontano, altre una badante o un conoscente “disinteressato”. Dietro questi gesti può celarsi un reato grave: la circonvenzione di incapace, uno strumento con cui il Codice Penale tutela le persone più fragili da abusi e manipolazioni.
La legge italiana, infatti, riconosce che non tutti sono sempre in grado di intendere e di volere, e proprio per questo valutazione dei limiti precisi alla validità di un testamento. Ma come si dimostra che qualcuno ha approfittato di una condizione di fragilità?
Quando un testamento non è valido: i casi previsti dalla legge
Secondo l’articolo 591 del Codice Civile, non possono redigere un testamento valido i minorenni , gli interdetti per infermità di mente e gli incapaci naturali. Questo significa che, se una persona firma un testamento durante una fase di confusione mentale, una crisi di salute o sotto l’effetto di farmaci, l’atto può essere annullato su richiesta di chi vi ha interesse entro cinque anni dalla sua esecuzione.
Ma non sempre basta la semplice incapacità. A volte la persona viene indotta, con lusinghe o pressioni psicologiche, a compiere un gesto che non avrebbe voluto. Ed è qui che entra in gioco la circonvenzione di incapace. L’articolo 643 del Codice Penale punisce chi, abusando dello stato di fragilità di una persona , la induce a compiere un atto che le procura un danno e porta vantaggio a chi lo ha manipolato.
Non serve che la vittima sia formalmente riconosciuta come “incapace”. La giurisprudenza ha chiarito che il reato può sussistere anche se si tratta di una persona solo vulnerabile. Per esempio un anziano solo, una persona con ridotta lucidità o facilmente influenzabile.

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Il fulcro del reato sta nel rapporto di potere e fiducia. Chi circonfonde un’incapace sfrutta la sua condizione di dipendenza psicologica o affettiva per ottenere un vantaggio, come un’eredità o una donazione.
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso in cui una badante aveva convinto un’anziana a nominarla erede universale pochi giorni prima della morte. I giudici hanno confermato la circonvenzione di incapacità. Rilevando che l’anziana non era lucida e che la donna aveva approfittato della situazione per ottenere un ingiusto vantaggio patrimoniale.
Chi viene riconosciuto colpevole di circonvenzione di incapacità rischiando da due a sei anni di reclusione e una multa fino a 200.000 euro. Sul piano civile,può essere annullato, con effetto retroattivo: è come se non fosse mai esistito, ei beni tornano nel patrimonio ereditario originario.
Testamento, come si prova la circonvenzione di incapace? Così la legge difende i soggetti fragili - misteriditalia.it










