I Misteri

Strage dell’Italicus, un mistero lungo 50 anni: cosa accadde sul treno Roma-Monaco

Strage ItalicusStrage Italicus, un mistero lungo 50 anni - Misteriditalia.it

Un mistero lungo 50 anni: cosa accade davvero sul treno Roma-Monaco e l’attentato che provocò la Strage dell’Italicus.

Sono passati oltre cinquant’anni dalla strage dell’Italicus, un episodio tragico che ha segnato la storia del terrorismo in Italia e che ancora oggi alimenta interrogativi e misteri.

La notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, il rapido 1486 Roma-Monaco, noto come Italicus, fu teatro di un attentato che causò 12 morti e 48 feriti, un evento che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.

La dinamica dell’attentato e le vittime

All’1:23 del 4 agosto 1974, mentre il treno attraversava la Grande galleria dell’Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, una bomba esplose nella quinta carrozza. A bordo si trovavano 342 persone, tra cui turisti stranieri – un olandese, un austriaco e un giapponese – e una famiglia composta da marito, moglie e figlio adolescente. Tra le vittime spicca la figura di Silver Sirotti, giovane controllore di 25 anni insignito postumo della medaglia d’oro al valor civile.

Sirotti, che non avrebbe dovuto essere in servizio quella notte, fu tra i primi a prestare soccorso agli altri passeggeri, trovando la morte sopraffatto dal fuoco e dal fumo. L’attentato fu rivendicato da Ordine Nero, un’organizzazione terroristica neofascista nata proprio nel 1974. Nonostante le rivendicazioni, per anni l’identità dei responsabili è rimasta avvolta nel mistero, complici anche le complesse dinamiche politiche e di intelligence di quegli anni.

Secondo le ricostruzioni, il treno era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle 20:35 e aveva fatto tappa a Firenze Santa Maria Novella intorno alla mezzanotte e mezza, con un ritardo di 23 minuti che in parte riuscì a recuperare. Si è avanzata l’ipotesi che l’esplosione fosse originariamente programmata per un altro momento, forse al centro della galleria o addirittura all’arrivo del treno nella stazione di Bologna, circostanze che avrebbero potuto causare un bilancio di vittime ancora più drammatico.

Strage Italicus

Strage Italicus, cosa accadde davvero sul treno Roma-Monaco 50 anni fa – Misteriditalia.it

Una delle rivelazioni più sorprendenti emerse negli anni successivi riguarda la presenza mancante di Aldo Moro a bordo del treno. Maria Fida Moro, figlia dell’ex presidente della Democrazia Cristiana, ha dichiarato che il padre, che allora era ministro degli Esteri, era salito sul convoglio a Roma con l’intenzione di raggiungere la famiglia in Trentino. Tuttavia, fu costretto a scendere prima della partenza «per firmare documenti importanti», un episodio che alimenta ulteriori speculazioni sul possibile coinvolgimento di ambienti politici in questa vicenda.

Dieci anni dopo, nel dicembre 1984, un altro attentato simile si verificò nella stessa galleria: un’esplosione colpì il rapido 904 Napoli-Milano, provocando 16 morti e 267 feriti, sottolineando come quel tratto ferroviario fosse diventato un obiettivo privilegiato per il terrorismo. I processi conclusi nel corso degli anni hanno individuato le responsabilità in un’organizzazione terroristica di matrice neofascista o neonazista operante in Toscana.

Un ruolo decisivo fu attribuito alla Loggia P2, l’organizzazione massonica segreta, che secondo le sentenze svolse «opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti dei gruppi della destra extraparlamentare toscana», risultando «gravemente coinvolta nella strage». Nonostante le condanne, molti aspetti della strage dell’Italicus rimangono ancora oggi oggetto di dibattito e studio, confermando la complessità e la profondità del fenomeno terroristico nel nostro paese durante gli anni di piombo.

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