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La verità dietro il furto della Coppa Rimet: il trofeo che non rivedremo mai più

Coppa RImet la storiaCoppa RImet le vicissitudini-foto ig@calcionostalgiaepassione-Misteriditalia.it

Coppa Rimet, emerge la verità sul suo furto: un trofeo storico che ha subito diverse vicissitudini e che non rivedremo mai più.

Nel 1928 su iniziativa di Henri Delaunay, presidente FIFA, viene istituito il primo Mondiale di calcio che viene svolto in Uruguay che all’epoca festeggiava il centenario dell’indipendenza. Un evento che ha segnato la storia dello sport internazionale. In occasione del torneo il presidente FIFA incaricò l’orafo di scuola Cartier, Abel Lafleur di realizzare un trofeo speciale, di valore, e unico nella sua forma e dimensione. L’artigiano francese creò una coppa speciale, influenzata dalle correnti liberty e decò dell’epoca dove primeggiava l’ala della Nike: il trofeo pesava più di 3800 grammi ed era alta 30 centimetri.

La coppa è passata per diverse mani per poi approdare in Italia nel 1934 e rimanerci anche nel 1938, quando scoppiò la guerra. Il trofeo ha vissuto diverse vicissitudini, che l’hanno resa probabilmente uno dei trofei più famosi. Quando i tedeschi arrivano in Italia cercano l’oro, e non potevano non sequestrare la coppa Rimet che però non venne trovata perché Ottorino Barassi, segretario della Federcalcio, la nascose sotto il letto riposta in una scatola di scarpe.

Nel post dopo guerra si riprese a giocare,  nel 1966 i mondiali si svolsero in Inghilterra. Qu la coppa venne esposta ad  una mostra di francobolli, organizzata in correlazione dell’evento calcistico, e venne rubata. Joe Mears, presidente della Football Association, ricevette una richiesta di riscatto: gli venne consegnata una lettera con la testa rimovibile della coppa. Mears accettò e si recò al posto dello scambio accompagnato dalla polizia dove Edward Bletchley venne arrestato. Quest’ultimo, nonostante gli insistenti interrogatori, non rivelò dove si trovava il trofeo. Solo qualche giorno più tardi la coppa venne ritrovata dal cane Pickles sotto un cespuglio in un giardino alla periferia di Londra.

Coppa Rimet, consegnata in Brasile e rubata

I mondiali di Messico 70 vennero vinti dal Brasile, una vittoria che gli permise di tenere in modo definitivo la coppa Rimet, perché secondo quanto stabilisce il regolamento alla terza vittoria la nazione si appropria del trofeo. La Rimet trovò la sua collocazione in sud America dove nel 1983 venne rubata da Sergio Pereira Ayres detto Peralta, José Luis Rivera, detto Luiz Bigode, e Francisco José Rocha, detto Chico Barbudo.

Coppa RImet le vicissitudini-foto ig@calcionostalgiaepassione-Misteriditalia.it

I tre in poche ore riuscirono a fonderla e a realizzare dei lingotti d’oro del valore circa di 15.500 dollari. Nel 2015 è stata ritrovata la base con incisi i nomi delle nazioni vincenti dal 1930 al 1950 e non è escluso che in futuro possano emergere anche altre parti del trofeo.

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