La storia agghiacciante di uno dei più pericolosi serial killer della storia europea: chi era Joachim Kroll, il “cannibale di Duisburg”.
A più di trent’anni dalla sua morte, resta ancora viva l’oscura memoria di Joachim Georg Kroll, noto come il cannibale di Duisburg e “Il cacciatore della Ruhr”.
Questo serial killer tedesco ha segnato la cronaca nera della Germania con una serie di crimini efferati, caratterizzati da violenze inimmaginabili e da un modus operandi particolarmente agghiacciante.
Joachim Kroll: la storia del “cannibale di Duisburg”
Nato nel 1933 a Hindenburg, oggi Zabrze in Polonia, Kroll era il sesto di nove figli di una famiglia di minatori. Dopo la Seconda guerra mondiale, con la prigionia del padre, la famiglia si trasferì nella Renania Settentrionale-Vestfalia. La sua infanzia fu segnata da problemi comportamentali e sociali, tra cui l’enuresi notturna persistente e difficoltà scolastiche significative. Questi elementi, uniti a un carattere isolato e alle difficoltà relazionali con il mondo femminile, furono le prime avvisaglie di un disturbo psichico che si sarebbe manifestato drammaticamente negli anni seguenti.
Kroll iniziò la sua scia di sangue nel 1955, poco dopo la morte della madre, con l’uccisione della giovane Irmgard Strehl. Nel corso degli anni, si accanì su vittime di ogni età: uomini, donne e bambini, con almeno 14 omicidi accertati. Le sue vittime venivano violentate, strangolate o accoltellate nei luoghi più disparati della regione della Ruhr. La crudeltà dei suoi atti si manifestava anche nel fatto che spesso mutilava i corpi, asportando pezzi di carne che consumava in un gesto di cannibalismo, come confermato durante il processo.
Il suo modus operandi era estremamente calcolato: sceglieva con attenzione i luoghi dei delitti per evitare di ripetersi nello stesso posto a breve distanza temporale, un fattore che gli permise di sfuggire a lungo alle indagini. La necrofilia era un’altra delle sue terribili ossessioni; spesso si masturbava sui corpi delle vittime, un dettaglio che emerse dalle perizie successive.

Joachim Kroll, la storia del cannibale di Duisburg – Misteriditalia.it
La svolta nelle indagini arrivò il 3 luglio 1976, quando la polizia arrestò Kroll in seguito al rapimento e omicidio della piccola Marion Ketter, di soli quattro anni. Il ritrovamento di organi umani nelle tubature dell’appartamento di Kroll e di una mano di bambina in una pentola sul fornello, condito con verdure, scioccò l’opinione pubblica e le autorità. Durante la perquisizione, furono trovati sacchetti contenenti carne umana nel frigorifero, confermando i sospetti di cannibalismo.
Kroll confessò con dovizia di particolari le sue gesta, ammettendo anche di aver praticato il cannibalismo per risparmiare sulle spese alimentari. Nonostante i tentativi di ottenere un riconoscimento di infermità mentale, il processo si concluse nel 1982 con una condanna all’ergastolo per otto omicidi di primo grado e un tentato omicidio. Le analisi psicologiche lo descrissero come uno dei serial killer meno intelligenti della storia, con un quoziente intellettivo di soli 76.
Joachim Kroll morì in carcere nel 1991 a Rheinbach a causa di un infarto miocardico acuto. La sua figura rimane uno dei casi più inquietanti nella storia criminale tedesca, un esempio estremo di devianza e violenza che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva della regione della Ruhr. Le sue azioni hanno portato a un’intensificazione delle misure di sicurezza e a una maggiore consapevolezza nei confronti dei pericoli legati ai serial killer nella Germania del dopoguerra.
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