Il caso irrisolto di Gianfranco Cuccuini, ucciso nel 1995 a Firenze: un mistero lungo 33 anni tra silenzi, indizi e domande senza risposta.
È la mattina del 24 marzo 1995 quando la vita tranquilla di Gianfranco Cuccuini si interrompe bruscamente. Tipografo in pensione, uomo riservato e gentile, quel giorno si trova nel negozio di articoli religiosi in via del Proconsolo, a Firenze, dove lavora saltuariamente per aiutare la proprietaria. Non doveva essere lì: aveva accettato di coprire un turno extra, un imprevisto che diventerà, col senno di poi, un tragico segno del destino.
Poco dopo le otto, arriva un sacerdote per acquistare delle ostie, ma non riceve risposta bussando alla porta. Qualche minuto dopo, dall’ingresso principale, scopre il corpo senza vita di Cuccuini dietro al bancone. Il pensionato è stato colpito con furia inaudita: 27 fendenti distribuiti su tutto il corpo, senza che nulla venga rubato o manomesso. Una violenza sproporzionata, priva di logica apparente, che lascia sgomenti gli inquirenti.
Gianfranco Cuccini, il mistero irrisolto
Le prime si concentrano su un gesto di follia, l’azione di un maniaco o di un fanatico religioso. Alcune testimonianze parlano di una donna bionda, vista aggirarsi nei giorni precedenti davanti al negozio, assortita in preghiera. Fermata e interrogata, viene poi scagionata: il sangue trovato sul suo ombrello non appartiene alla vittima.
Nessuna impronta, nessuna traccia utile, nessun movimento concreto. Tutto appare sospeso in una dimensione di mistero. I colleghi descrivono Cuccuini come un uomo mite, senza nemici né conflitti personali. Anche la famiglia, sconvolta, non riesce a immaginare chi potesse volergli del male.
C’è però un dettaglio che alimenta il senso di inquietudine: sul tavolo del retrobottega viene trovata un’agenda aperta con una scritta enigmatica, “UMA HARUM UMA” . Parole prive di significato apparente, che si scoprirà più tardi essere una citazione da Tropico del Cancro di Henry Miller, romanzo censurato per decenni. Una frase dal tono esoterico, ritrovata in un luogo dedicato alla devozione religiosa. Un contrasto che alimenta ipotesi e suggerimenti, ma non conduce a risposte.

Gianfranco Cuccini, il mistero irrisolto – misteriditalia.it – fonte youtube
Nel corso degli anni, la vicenda è stata ripresa da programmi e cronisti che hanno cercato di ricomporre i frammenti di quella mattina. Gli investigatori hanno ricostruito una possibile dinamica: l’assassino, forse seduto dietro il bancone, avrebbe colpito la vittima alle spalle, cogliendola di sorpresa. Una scena ordinata, quasi ricomposta dopo l’aggressione, come se il colpevole avesse voluto cancellare ogni traccia del proprio passaggio.
La porta sul retro, chiusa dall’interno, suggerisce che l’assassino sia fuggito attraverso l’ingresso principale, confondendosi tra la folla del centro storico. Una sagoma anonima, persa tra i passanti di un venerdì mattina, destinata a dissolversi nel tempo. A trentatré anni di distanza, l’omicidio di Gianfranco Cuccuini resta uno dei più impenetrabili cold case italiani. Nessun nome, nessuna confessione, solo la memoria di un uomo comune travolto da un gesto inspiegabile.
Uno dei più grandi cold case italiani, il mistero dell'omicidio di Gianfranco Cuccuini lungo 33 anni - misteriditalia.it










