I Misteri

Il Triangolo delle Bermuda, un mistero lungo secoli: aerei e navi scomparsi senza lasciare tracce

mistero triangolo bermudaUn mistero mai risolto - misteritalia.it

Nonostante l’avanzamento tecnologico e le esplorazioni oceanografiche più recenti, il mistero rimane avvolto da un alone di fascino e inquietudine.

Il Triangolo delle Bermuda continua a essere uno degli enigmi più affascinanti e discussi dell’oceano Atlantico, un’area delimitata tra Miami, Bermuda e Porto Rico dove, da oltre un secolo, numerose imbarcazioni e aerei sono spariti senza lasciare tracce.

Nonostante le ricerche e gli studi, il mistero che avvolge questa zona non si è ancora completamente dissolto, alimentato da teorie che spaziano dalla scienza più rigorosa alle ipotesi più fantasiose.

Il Volo 19 e l’origine della leggenda

La vicenda che ha dato inizio alla fama del Triangolo delle Bermuda risale al 5 dicembre 1945, quando cinque aerei della Marina statunitense, noti come il Volo 19, partirono dalla base di Fort Lauderdale, Florida, per un’esercitazione di routine e non fecero mai più ritorno. Il gruppo, composto da velivoli Grumman TBF-1 Avenger e guidato dal sottotenente Charles Taylor, perse rapidamente l’orientamento a causa di malfunzionamenti delle bussole e di condizioni meteo avverse, scomparendo nel nulla.

Un ulteriore colpo di scena si verificò durante la missione di soccorso: anche un aereo PBM Mariner con 13 uomini a bordo sparì, lasciando dietro di sé solo una gigantesca palla di fuoco e una chiazza di carburante segnalata da una nave nelle vicinanze.

La Marina ufficialmente attribuì la sparizione a un errore umano, ma dopo diverse revisioni il verdetto fu aggiornato a “cause sconosciute”. Questo episodio ha consolidato la fama sinistra dell’area, diventando pietra miliare di numerose teorie e leggende.

Caratteristiche geografiche e condizioni ambientali

L’area del Triangolo delle Bermuda presenta tratti peculiari che potrebbero contribuire a spiegare le sparizioni. È uno dei soli due luoghi al mondo dove il nord geografico e il nord magnetico coincidono, un fattore che può rendere difficoltoso l’orientamento tramite bussola.

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Cosa si sa del Triangolo – misteritalia.it

Inoltre, la presenza di profondissime fosse oceaniche, come la Fossa di Porto Rico che raggiunge oltre 8.300 metri di profondità, può complicare le operazioni di ricerca e recupero.

Le condizioni ambientali, inoltre, non sono da sottovalutare. La corrente del Golfo, un potente flusso d’acqua calda largo fino a 80 chilometri e con velocità di 2-4 nodi, può generare onde altissime e modelli meteorologici estremamente variabili. Le tempeste improvvise e le trombe d’acqua sono frequenti e possono rivelarsi letali per chi naviga o vola nella zona.

Secondo Dave Feit, responsabile delle previsioni meteorologiche del Marine Prediction Center della NOAA, “le onde all’interno della corrente del Golfo possono raggiungere altezze tre volte maggiori rispetto a quelle al di fuori di essa”. Questi fattori naturali, combinati con la complessità della navigazione in mare aperto, rendono la zona particolarmente insidiosa.

Tra scienza e mito: ipotesi e leggende

Nel corso degli anni, si sono susseguite numerose teorie sulle cause delle sparizioni nel Triangolo delle Bermuda. Oltre alle spiegazioni più razionali, come l’errore umano, guasti tecnici o condizioni meteo avverse, sono state avanzate ipotesi suggestive e affascinanti. Tra queste figurano attacchi di giganteschi calamari, la fuoriuscita improvvisa di metano dal fondale oceanico, rapimenti alieni e addirittura l’esistenza di una misteriosa “terza dimensione”.

La combinazione di questi elementi ha alimentato l’immaginario collettivo, facendo del Triangolo delle Bermuda un vero e proprio “cimitero dell’Atlantico” dove si mescolano fatti documentati e racconti fantastici. La Guardia Costiera degli Stati Uniti, pur riconoscendo la complessità dell’area, sottolinea che “la combinazione di eventi naturali e imprevedibilità delle azioni umane supera spesso ogni immaginazione”.

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