Queste misure di sostegno all’affitto rappresentano dunque un importante strumento per alleviare il peso economico sulle famiglie.
Il costo dell’affitto continua a rappresentare un peso significativo per molte famiglie italiane, soprattutto per chi si trova in condizioni economiche precarie o con redditi bassi.
In questo contesto, il Governo ha previsto una serie di agevolazioni fiscali specifiche, che permettono di ottenere fino a quasi 1.500 euro di bonus annuale per chi vive in affitto. Vediamo come funzionano questi incentivi e chi può beneficiarne.
Bonus affitto per lavoratori e studenti fuori sede
Tra le detrazioni più rilevanti spicca quella destinata ai lavoratori dipendenti che sono costretti a trasferire la propria residenza per motivi lavorativi. Per accedere a questo bonus, il contribuente deve aver cambiato residenza in un Comune diverso da quello originario, situato in una Regione differente e distante almeno 100 km. La detrazione è calcolata in base al reddito complessivo e può arrivare a:
- 991,60 euro per redditi fino a 15.493,71 euro;
- 495,80 euro per redditi compresi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

I dettagli da conoscere – misteriditalia.it
Questa agevolazione è valida per i primi tre anni dal trasferimento della residenza e spetta solo se il lavoratore è titolare di un contratto di lavoro dipendente e di un regolare contratto di locazione nel Comune di lavoro o nei dintorni.
Anche gli studenti universitari fuori sede possono usufruire di una detrazione fiscale, a condizione che frequentino un Ateneo situato in un Comune distante almeno 100 km da quello di residenza. La detrazione è calcolata su un massimo di 2.633 euro di spese per canoni di locazione, con un rimborso massimo di 500,27 euro.
È importante sottolineare che questa agevolazione spetta solo agli studenti iscritti ai corsi universitari e non a chi frequenta master, dottorati o corsi di specializzazione. Se il canone è sostenuto da un genitore o altro soggetto fiscalmente a carico, la detrazione spetta comunque allo studente.
Detrazione per canone concordato e somme cumulative
Per la generalità dei cittadini che hanno stipulato un contratto di locazione a canone concordato o transitorio, è prevista una detrazione che varia in base al reddito complessivo:
- 495,80 euro per redditi fino a 15.493,71 euro;
- 247,90 euro per redditi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.
Questa agevolazione si può richiedere ogni anno, per tutta la durata del contratto di affitto.
In alcuni casi, le detrazioni possono essere sommate. Ad esempio, un lavoratore che ha trasferito la propria residenza per lavoro in un’altra Regione e sostiene anche l’affitto di un figlio studente fuori sede può arrivare a un bonus complessivo di circa 1.491 euro. Tuttavia, si deve prestare attenzione alla capienza fiscale, poiché la detrazione più alta (991,60 euro) è valida solo per redditi fino a 15.493,71 euro; se il contribuente non ha imposte sufficienti, potrebbe essere utile far usufruire la detrazione per lo studente all’altro genitore.
In situazioni particolari, quando il lavoratore trasferito sostiene anche l’affitto della propria abitazione con canone concordato, è possibile aggiungere un’ulteriore detrazione che va da 247,90 a 495,80 euro, aumentando ulteriormente il beneficio fiscale complessivo.
La detrazione significativa - misteriditalia.it











