Cultura

Quasimodo. è questa la poesia che ti farà ritrovare la speranza, contro ogni difficoltà

Salvatore QuasimodoUna splendida poesia di Salvatore Quasimodo - Misteriditalia.it

Questa poesia, scritta dal premio Noble per la letteratura, Salvatore Quasimondo, ti farà ritrovare la speranza.

Nel panorama della poesia italiana del Novecento, Salvatore Quasimodo si conferma una voce imprescindibile, capace di parlare con intensità e profondità anche alle nuove generazioni.

La sua poesia “Forse il cuore” – inserita nella raccolta storica Giorno dopo giorno del 1947 – continua a risuonare nelle nostre coscienze, offrendo un messaggio di speranza e resilienza in tempi segnati da conflitti, crisi ambientali e profonde trasformazioni sociali.

Il contesto storico e il significato profondo di “Forse il cuore”

Quasimodo, esponente di spicco dell’Ermetismo italiano, scrisse questa poesia al termine della Seconda guerra mondiale, un periodo in cui il mondo intero era attraversato da dolore e devastazione. L’opera riflette il senso di smarrimento e di precarietà che caratterizzava l’umanità di quegli anni, ma lo fa con uno sguardo che non rinuncia a cercare una luce, un barlume di speranza.

Sprofonderà l’odore acre dei tigli
Nella notte di pioggia. Sarà vano
Il tempo della gioia, la sua furia,
quel suo morso di fulmine che schianta.

Rimane appena aperta l’indolenza,
il ricordo di un gesto, d’una sillaba,
ma come d’un volo lento d’uccelli
fra vapori di nebbia. E ancora attendi,

non so che cosa, mia sperduta; forse
un’ora che decida, che richiami
il principio o la fine: uguale sorte,
ormai. Qui nero il fumo degli incendi
secca ancora la gola. Se lo puoi,

dimentica quel sapore di zolfo
e la paura. Le parole ci stancano,
risalgono da un’acqua lapidata;
forse il cuore ci resta, forse il cuore

Salvatore Quasimodo

Il significato della poesia “Forse il cuore”, di Salvatore Quasimodo – Misteriditalia.it

La poesia si apre con un’immagine potente e suggestiva: “Sprofonderà l’odore acre dei tigli / Nella notte di pioggia”. Qui, l’odore dei tigli, simbolo di bellezza e natura, si mescola a una sensazione di soffocamento e di rovina, evocando un mondo in cui la gioia e il benessere sembrano destinati a dissolversi nel nulla. Le parole di Quasimodo ci trasportano in una notte oscura attraversata da “fulmini” e “incendi”, metafore di guerra e distruzione che ancora oggi appaiono tristemente attuali. Anche a distanza di decenni, leggere “Forse il cuore” oggi significa fare i conti con un presente segnato da nuovi conflitti e da un ambiente naturale sempre più fragile.

Il “nero fumo degli incendi” che “secca ancora la gola” non è solo una testimonianza del passato, ma riecheggia nelle cronache contemporanee di incendi devastanti e crisi ambientali globali. Nonostante questa immagine cupa, Quasimodo lascia aperta una porta alla speranza: la poesia rivolge le sue parole a una “mia sperduta” in attesa, una figura simbolica che rappresenta l’umanità sospesa tra dolore e attesa di un cambiamento. L’attesa diventa così un momento di tensione positiva, un’aspettativa che non si arrende, un invito a non perdere la fiducia nel futuro.

La frase che chiude il componimento, “forse il cuore ci resta, forse il cuore”, è un monito intriso di ottimismo. Pur riconoscendo la fatica e la stanchezza delle parole, Quasimodo sottolinea che ciò che rimane, l’essenza più profonda dell’uomo, è il cuore stesso. È da questa radice che può nascere una nuova speranza, capace di resistere alle avversità. “Forse il cuore” si inserisce in una raccolta, Giorno dopo giorno, che racchiude alcune delle composizioni più intense e celebri di Quasimodo, come “Alle fronde dei salici”. Tutti i testi sono permeati da immagini forti di sofferenza e disillusione, ma anche da una ricerca incessante di senso e di luce in un’epoca segnata dalla distruzione.

L’eredità di Quasimodo, che nel corso degli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti, incluso il Nobel per la Letteratura nel 1959, continua a essere un punto di riferimento per chi cerca parole capaci di accompagnare la riflessione sulle sfide del presente. La sua poesia non è solo un documento storico, ma un appello vivo e vibrante a mantenere viva la speranza anche nelle situazioni più difficili.

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