Un dubbio apparentemente semplice nasconde una regola sorprendente della lingua italiana. Scopri qual è la forma corretta e perché.
Capita spesso, mentre si scrive un messaggio, un’email di lavoro o un testo più articolato, di fermarsi davanti a un dubbio che sembra banale ma non lo è affatto: si scrive un po’, un po o un pò? È una di quelle incertezze linguistiche che accomunano studenti, professionisti e persino chi scrive abitualmente.
Dietro a una forma così comune si nasconde però una regola precisa, con un’eccezione che vale la pena conoscere per evitare errori. La lingua italiana, ricca di sfumature e particolarità, mette spesso alla prova anche chi la padroneggia bene. In questo caso specifico, la risposta è chiara, anche se non sempre intuitiva.
Un po’, un po o un pò: qual è la forma giusta
La forma corretta è un po’, con l’apostrofo. Non esistono alternative valide: un po senza apostrofo e un pò con l’accento sono entrambe grafie errate, indipendentemente dal contesto in cui vengono usate.
L’errore nasce spesso dall’abitudine o dall’associazione con altre parole accentate, ma in questo caso l’accento non è mai ammesso. L’apostrofo, invece, è indispensabile e non può essere omesso. Scrivere correttamente un po’ significa rispettare una regola precisa dell’ortografia italiana.
Esiste una sola eccezione apparente: la parola Po, senza apostrofo né accento, è corretta solo quando indica il fiume Po. In quel caso, però, si tratta di un nome proprio e va scritto con la lettera maiuscola, rendendo impossibile qualsiasi confusione. Per capire il motivo dell’apostrofo bisogna fare un passo indietro e osservare come funziona la “riduzione” delle parole in italiano. Esistono due fenomeni principali: elisione e troncamento.

Un po’, un po o un pò: qual è la forma giusta – misteriditalia.it
Nel troncamento, una parola perde una lettera o una sillaba finale e, di norma, non richiede l’apostrofo. Succede sia davanti a vocali sia davanti a consonanti, come in buon amico, bel problema o fra Cristoforo. Nell’elisione, invece, la caduta avviene solo davanti a vocale e viene sempre segnalata dall’apostrofo, come in un’alba o l’amica.
Il caso di un po’ deriva dalla parola poco. Qui cade la sillaba finale -co, trasformando un poco in un po’. Tecnicamente si tratta di un troncamento, ma con una particolarità: a differenza degli altri casi, l’uso dell’apostrofo è obbligatorio. Serve proprio a segnalare la perdita della sillaba finale, rendendo un po’ un’eccezione alle regole più comuni.
Conoscere questa distinzione aiuta non solo a scrivere correttamente, ma anche a comprendere meglio la logica della lingua italiana. Un dettaglio piccolo, certo, ma capace di fare una grande differenza nella qualità di un testo.
Lingua italiana, si scrive un po’ o un pò? - misteriditalia.it











