La questione dell’ordine corretto per scrivere e firmare un nome completo, continua a generare dibattiti tra linguisti.
L’uso italiano tradizionale e normativo stabilisce infatti che si debba sempre scrivere prima il nome e poi il cognome, salvo eccezioni funzionali legate a elenchi alfabetici. Recenti approfondimenti e riferimenti normativi confermano questa prassi consolidata, mentre alcune pratiche burocratiche e culturali sembrano creare confusione.
Secondo le indicazioni fornite dall’Accademia della Crusca e da autorevoli manuali di galateo linguistico, come Il Salvaitaliano di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, l’ordine corretto nella scrittura e nella firma è sempre nome + cognome. La presenza di un secondo nome non altera questa regola: l’ordine diventa nome + secondo nome + cognome (ad esempio, Mario Giuseppe Rossi). Questa consuetudine non è solamente una questione di stile, ma è anche supportata da norme giuridiche italiane, come riportato nel Codice Civile (art. 6) e nelle leggi sull’Ordinamento dello Stato civile (articoli 42, 45, 55, 73, 75, 77, 96, 126, 140, 181), che indicano espressamente che le informazioni personali devono essere fornite con il nome seguito dal cognome.
Nelle firme di documenti ufficiali e nella corrispondenza formale, pertanto, va sempre rispettata questa sequenza. Anche in ambito amministrativo e burocratico, contrariamente a un uso diffuso ma scorretto, non si dovrebbe mai anteporre il cognome al nome. È infatti un errore comune che deriva dall’influenza di elenchi e archivi dove per comodità funzionale si inserisce prima il cognome (ad esempio negli elenchi telefonici: Rossi Mario).
Le eccezioni: elenchi alfabetici e contesti particolari
L’unico caso in cui è ammesso e funzionale scrivere prima il cognome è all’interno di elenchi alfabetici o indici, dove la ricerca rapida richiede di ordinare i nomi in base al cognome. In tali situazioni, è possibile anche utilizzare la virgola per separare cognome e nome (ad esempio: Rossi, Mario Giuseppe). Questa pratica si riscontra non solo negli elenchi telefonici ma anche nelle bibliografie e negli archivi. Tuttavia, va sottolineato che questa eccezione riguarda esclusivamente elenchi e non la firma o la presentazione personale.
In ambito notarile, per esempio, nei verbali di comparizione i soggetti sono spesso elencati con cognome prima del nome, seguendo una prassi legale e amministrativa specifica.

Confusione e controversie: opinioni e percezioni sociali(www.misteriditalia.it)
Nonostante la chiarezza delle norme, permane una certa confusione nella società e nella comunicazione quotidiana. Alcune persone sostengono che sia più logico anteporre il cognome, ritenendo che il cognome sia l’elemento identificativo principale della persona, mentre il nome sarebbe un dato più generico, spesso condiviso da molti. Questo punto di vista è tuttavia in contrasto con la tradizione linguistica e normativa italiana.
Dal punto di vista sociolinguistico, studiosi come Alfonso Leone hanno evidenziato che l’uso del cognome prima del nome riflette una percezione dell’individuo come parte di un gruppo o di una comunità, mentre l’ordine nome + cognome sottolinea l’unicità e la personalità individuale. Questa distinzione spiega perché l’uso burocratico e scolastico privilegi il cognome, mentre nella vita privata e nella comunicazione formale prevale il nome.
Le differenze internazionali e culturali
Va inoltre considerato che la convenzione nome-cognome non è universale. In molti paesi, come Ungheria e Giappone, il cognome precede sempre il nome, anche nelle firme e nei documenti ufficiali. In Islanda, invece, non si utilizzano cognomi tradizionali ma patronimici o matronimici, e l’ordinamento alfabetico si basa sul nome proprio. Queste differenze culturali evidenziano la specificità della norma italiana e la necessità di adattarsi ai diversi contesti internazionali.
Esempi di personaggi noti e la conferma della regola
Per chiarire ulteriormente l’applicazione pratica della regola, si possono citare alcune figure pubbliche italiane attive nel 2025, che seguono l’ordine nome + cognome nei loro profili professionali e pubblicazioni ufficiali:
- Il Dottor Marco Ettore Attilio Klinger, chirurgo plastico di fama, responsabile di un’Unità Operativa in Humanitas a Milano, utilizza sempre l’ordine nome + cognome nelle sue pubblicazioni scientifiche e comunicazioni ufficiali. La sua carriera, documentata su PubMed e nelle strutture sanitarie italiane, conferma la prassi italiana consolidata.
- Il Professore Marco Ettore Allaix, specialista in chirurgia generale e proctologia, direttore presso l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano e docente universitario a Torino, segue la stessa regola nel suo profilo accademico e nelle comunicazioni istituzionali, riportando il nome prima del cognome.
- L’attrice Lucia Rossi, nata a Città di Castello e attiva dal 2003 in teatro, televisione e cinema, utilizza nell’ambito artistico e mediatico l’ordine nome + cognome. Le sue apparizioni in serie TV come Distretto di Polizia e film diretti da registi di rilievo seguono la tradizione italiana di presentazione nominativa.
Questi esempi confermano che, in Italia, l’uso del nome prima del cognome è una prassi non solo grammaticale ma anche consolidata nei contesti professionali, accademici e artistici.
Indicazioni per la scrittura e la firma
Nella redazione di documenti, lettere e soprattutto nella firma personale, è consigliabile attenersi alla forma nome + cognome, evitando confusioni che possono nascere da usi contrapposti. In caso di firme digitali o cartacee, la norma suggerisce di scrivere in stampatello nome e cognome, rispettando la grafia corretta senza utilizzare tutto maiuscolo o tutto minuscolo.
La chiarezza nell’identificazione personale è fondamentale in tutti i documenti ufficiali, inclusi passaporti, carte d’identità e codici fiscali, dove il cognome è sempre indicato dopo il nome, mantenendo così coerenza con la tradizione linguistica italiana.
Per approfondire ulteriormente la normativa e le curiosità linguistiche relative alla scrittura dei nomi, si rimanda ai testi di riferimento dell’Accademia della Crusca e ai manuali di galateo linguistico, utili anche per chi si occupa di scrittura professionale e servizi editoriali.
La regola della lingua italiana: prima il nome poi il cognome (www.misteriditalia.it) 











