Cultura

L’anno inizia benissimo con questi versi, la poesia da leggere a Capodanno e che ti faranno sognare un futuro roseo

Poesia CapodannoUna poesia ideale per il Capodanno - (misteriditalia.it)

Le parole senza tempo invitano a riscoprire autenticità, coraggio e speranza per il nuovo anno. Un messaggio universale

Con l’avvicinarsi del nuovo anno, risuona ancora con forza l’eco della celebre poesia di Jacques Brel, uno dei più grandi cantautori francofoni e poeti del Novecento, il cui lascito artistico continua a ispirare generazioni. Brel ha lasciato un’impronta indelebile con le sue melodie struggenti e soprattutto con i suoi versi profondi, capaci di toccare le corde più intime dell’animo umano.

Tra le sue opere più emblematiche, la poesia “Vi auguro sogni a non finire” si conferma un messaggio di speranza e di rinnovamento, particolarmente adatto per accogliere il nuovo anno, un invito a coltivare sogni, amore e felicità autentica.

“Vi auguro sogni a non finire”: il messaggio universale di Jacques Brel

La poesia si apre con un augurio di sogni infiniti e la passione ardente per realizzarne almeno alcuni. Brel esorta a “amare ciò che si deve amare e dimenticare ciò che si deve dimenticare”, un invito a lasciar andare il passato per vivere pienamente il presente e il futuro. Nel testo si intrecciano immagini semplici e potenti: passioni travolgenti, silenzi profondi, il canto degli uccelli al risveglio e le risate dei bambini.

Poesia Vi auguro sogni a non finire

La Poesia Vi auguro sogni a non finire – (misteriditalia.it)

L’autore sottolinea l’importanza del rispetto verso le differenze degli altri, perché spesso il valore di ciascuno è nascosto e va scoperto con attenzione. La poesia diventa così un manifesto contro l’indifferenza e le virtù negative che dominano la nostra epoca, un invito a resistere a queste forze che rischiano di affondare lo spirito umano.

Brel conclude con un’esortazione a non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita e all’amore, poiché la vita è “una magnifica avventura” che merita di essere vissuta con coraggio e determinazione. L’augurio più profondo è quello di “essere voi stessi, fieri di esserlo e felici”, perché la felicità è il vero destino di ogni persona.

Jacques Romain Georges Brel (1929-1978) è stato un artista poliedrico: cantautore, compositore, attore e poeta, la cui influenza ha superato i confini della lingua francese. Nato in Belgio, si trasferì a Parigi negli anni ’50 dove iniziò a esibirsi nei cabaret, dando vita a una carriera musicale di grande successo.

Non solo musica, ma anche cinema: Brel interpretò ruoli importanti in film come Mio zio Beniamino, l’uomo dal mantello rosso (1969), e diresse il film Franz (1971). La sua vena poetica si riflette in testi che affrontano temi esistenziali, sociali e spirituali, ispirandosi a un esistenzialismo umanistico simile a quello di Albert Camus.

Nel 1973, ritiratosi nelle isole Marchesi della Polinesia francese, Brel trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla navigazione e alla scrittura fino al ritorno a Parigi nel 1977, dove registrò il suo ultimo album prima di morire, nel 1978, a soli 49 anni, a causa di un cancro ai polmoni.

Vi auguro sogni a non finire
e la voglia furiosa di realizzarne qualcuno.
Vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare.
Vi auguro passioni, vi auguro silenzi,
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e le risate dei bambini.
Vi auguro di rispettare le differenze degli altri
perché il merito e il valore di ognuno spesso è nascosto.
Vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro di non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita, all’amore,
perché la vita è una magnifica avventura e niente e nessuno può farci rinunciare ad essa,
senza intraprendere una dura battaglia.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici,
perché la felicità è il nostro vero destino.

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