Una poesia di Oriana Fallaci dal passato e scuote le nostre certezze più intime, mettendo in discussione il mito romantico della felicità.
Quando si parla di Oriana Fallaci, infatti, il pensiero corre subito alla giornalista appassionata, alla scrittrice che ha attraversato la storia con passo deciso e penna affilata, alla donna che non ha mai accettato compromessi, né nella vita né in ciò che lasciava impresso sulla carta.
Eppure, senza ombra di dubbio, esiste un lato meno esplorato del suo universo creativo: quello lirico, privato, quasi sospeso in una dimensione intima in cui non domina l’analisi politica o l’invettiva sociale, bensì una riflessione più profonda sul senso dei sentimenti e sulle dinamiche umane.
La poesia di Oriana Fallaci che ti cambierà la vita
È in questo spazio segreto che si colloca “La felicità a due non esiste”, una poesia circolata negli anni come un testo quasi “inedito”, capace di colpire chiunque la incontri per la sua immediatezza feroce. Non si tratta della Fallaci che siamo abituati a conoscere nelle interviste infuocate o nei saggi controversi; qui emerge la donna che osserva la vita di coppia con lucidità spietata, attraverso un’analisi che sembra smantellare, verso dopo verso, l’illusione che la felicità condivisa possa davvero rappresentare una condizione permanente.
Sono riflessioni che risuonano con forza, forse perché ribaltano la convinzione, radicata nel nostro immaginario, che l’amore sia necessariamente un percorso a due, una sinfonia di accordi perfetti, una sorta di destino scritto. La Fallaci, invece, sembra suggerire che l’armonia può incrinarsi, che l’euforia romantica può rivelarsi un inganno, e che la felicità, quella autentica, non sempre si lascia chiudere dentro la cornice di una relazione.

La poesia di Oriana Fallaci che in pochi conoscono (Foto Instagram – misteriditalia.it)
Questa prospettiva non sorprende del tutto se si considera la biografia della scrittrice fiorentina. La vita sentimentale di Oriana è stata segnata da passioni travolgenti, spesso complesse, come quella con Alekos Panagulis, figura centrale non solo nel suo vissuto affettivo ma anche nella sua produzione letteraria. Però è interessante osservare come, nella poesia in questione, la Fallaci sembri distaccarsi dalla dimensione biografica per abbracciare una visione più universale, che riguarda non solo la sua esperienza personale ma l’essere umano in generale, con tutte le sue fragilità emotive.
L’idea che la felicità condivisa possa sgretolarsi sotto il peso delle aspettative, delle paure o delle differenze è un tema profondamente moderno. Ed è proprio questa modernità dello sguardo a rendere la poesia così potente. Sembra quasi che Oriana voglia ammonirci, ricordarci che l’amore non è una formula matematica, che la complicità non è garantita, e che persino la più intensa delle passioni può trasformarsi in qualcos’altro, talvolta in una prigione, talvolta in una dolce illusione.
Ciò che resta, alla fine, è una riflessione lucida, quasi filosofica, sul senso della solitudine e sul valore individuale della gioia. Non un invito alla rinuncia, però, quanto piuttosto una presa di coscienza: la felicità, per essere autentica, deve prima di tutto appartenere a sé stessi. Solo allora, forse, può essere condivisa senza perdere la sua natura più pura.
E questa, senza dubbio, è una delle ragioni per cui “La felicità a due non esiste” continua a colpire il lettore contemporaneo. Perché ci costringe a guardare la realtà con occhi meno ingenui e più consapevoli, proprio come Oriana Fallaci ha fatto per tutta la sua vita e in ogni suo scritto.
La poesia di Oriana Fallaci che ci fa riconsiderare la felicità (Foto Instagram - misteriditalia.it)









