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Panatta sbalordito da Sinner: arrivano le parole inaspettate

Panatta sbalordito da SinnerPanatta sbalordito da Sinner: arrivano le parole inaspettate - misteriditalia.it

L’ex leggenda del tennis italiano elogia Jannik Sinner dopo il trionfo a Parigi e lancia un messaggio chiaro ad Alcaraz: “Ormai è quasi imbattibile.”

Jannik Sinner ha conquistato Parigi con la naturalezza di chi ha ormai imparato a gestire il peso delle aspettative. Il suo trionfo al Masters 1000 nella capitale francese non è solo un’altra coppa da esibire, ma la conferma di una crescita tecnica e mentale che lo rende, oggi, uno dei tennisti più completi al mondo. Le superfici indoor sembrano esaltarlo: il suo servizio è più incisivo, il ritmo più costante, e la freddezza nei momenti chiave ricorda quella dei grandi di sempre.

Proprio di fronte a questa maturità agonistica, Adriano Panatta, icona del tennis italiano e voce autorevole del commento sportivo, non ha potuto trattenere lo stupore. Durante la Domenica Sportiva su Rai 2, il campione del Roland Garros 1976 ha voluto sottolineare quanto Jannik sia ormai “un giocatore consapevole della propria forza, capace di controllare ogni aspetto del suo tennis e perfino di scherzare con il suo team nei momenti più delicati”.

Le sue parole hanno un peso particolare, perché arrivano da chi ha vissuto da protagonista la storia del tennis azzurro. Panatta ha visto crescere generazioni di talenti, ma raramente, ha ammesso, gli è capitato di osservare una trasformazione così rapida e completa come quella di Sinner.

“Alcaraz deve stare attento”: la nuova rivalità

Il giudizio di Panatta non si limita all’elogio. Dietro la sua ammirazione c’è anche un monito rivolto a Carlos Alcaraz, l’altro astro nascente del tennis mondiale. “Carlos può perdere quando ha una giornata storta. Jannik, invece, è diventato quasi imbattibile”, ha dichiarato senza esitazioni.

Le parole non suonano come una provocazione, ma come una constatazione lucida. I numeri, del resto, parlano chiaro: Sinner domina nelle partite indoor, dove la velocità delle superfici e la precisione dei colpi diventano armi micidiali. Alcaraz, invece, continua a faticare nei tornei al coperto, dove la sua esplosività trova meno spazio.

Torino, con le ATP Finals ormai alle porte, sarà il palcoscenico ideale per testare questa rivalità. Panatta, con la sua consueta ironia, ha aggiunto: “Sarebbe bello vederli in finale. Ma se Alcaraz non resta concentrato, rischia di vederlo solo da spettatore.”

Panatta sbalordito da Sinner

“Alcaraz deve stare attento”: la nuova rivalità – misteriditalia.it

Ciò che più colpisce in Sinner, secondo Panatta, non è solo la potenza dei colpi o la solidità mentale, ma il modo in cui è riuscito a rendere semplice ciò che nel tennis è difficilissimo: giocare libero. Non c’è tensione nei suoi gesti, solo precisione e fiducia. “Sta sperimentando nuove soluzioni, si muove meglio, è più sicuro in certe zone del campo”, ha osservato l’ex campione romano.

È quella leggerezza che distingue il talento dal fuoriclasse. E Sinner, a 24 anni, sembra averla trovata.

Mentre il circuito si prepara all’ultimo grande appuntamento dell’anno, il messaggio di Panatta risuona come un segno di passaggio generazionale: l’Italia non è più solo spettatrice del tennis mondiale, ma protagonista assoluta.

Sinner ha riportato entusiasmo, ambizione e orgoglio in uno sport che da troppo tempo aspettava un erede. E se persino un’icona come Panatta resta “sbalordita”, forse è il segnale più chiaro di tutti: il futuro, adesso, ha il volto di Jannik Sinner.

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