Mondiale 2026, la simulazione e i pronostici che fanno discutere - Misteriditalia.itLa simulazione che sta facendo discutere sul Mondiale 2026: ecco i pronostici, cosa dicono della nazionale azzurra.
Mentre si avvicina il Mondiale di calcio 2026, organizzato congiuntamente da USA, Messico e Canada, l’attenzione degli appassionati è rivolta non solo alle qualificazioni ma anche ai pronostici stilati da sofisticati modelli statistici.
Tra questi spicca il supercomputer Opta Predictor, che ha elaborato le probabilità di vittoria delle nazionali partecipanti, includendo anche le squadre ancora impegnate nei playoff, tra cui l’Italia.
L’Italia e le chance di successo nei Mondiali 2026
Il cammino degli azzurri verso la rassegna iridata è ancora incerto, legato agli esiti dei playoff previsti a marzo 2026. Tuttavia, il modello Opta assegna all’Italia una percentuale di vittoria del 3,7%, un dato che la colloca sorprendentemente nella Top 10 delle favorite, nonostante la squadra sia reduce da un periodo di difficoltà e continui a dover superare la difficile fase degli spareggi, ormai presente da tre edizioni mondiali consecutive.
Questa valutazione statistica offre un motivo di fiducia alla Nazionale guidata da Gennaro Gattuso, che si prepara a riscattare le ultime delusioni e a riconquistare un ruolo da protagonista nel panorama calcistico mondiale. La percentuale del 3,7% riflette non solo la qualità tecnica degli azzurri, ma anche la capacità di adattamento e di reazione nei momenti decisivi. L’analisi di Opta Predictor distingue chiaramente tre fasce di probabilità per le squadre partecipanti.
Nella prima fascia, definita come quella delle “Cenerentole”, figurano nazionali con probabilità di successo praticamente nulle, come Haiti, Curacao, Giordania (0,0%), ma anche alcune squadre più note come Egitto, Paraguay, Senegal e sorprendentemente gli Stati Uniti, tutti con percentuali inferiori all’1%. Questi risultati confermano la difficoltà per queste compagini di emergere nel torneo, nonostante l’entusiasmo e il sostegno del pubblico.
La seconda fascia comprende nazionali potenzialmente in grado di creare qualche sorpresa. Tra queste spiccano il Marocco (1,1%), il Belgio, l’Uruguay e il Messico, terzo paese ospitante, con percentuali sotto il 2%. Da segnalare anche la Norvegia di Haaland, accreditata di una probabilità del 2,9%, che potrebbe rappresentare un outsider temibile in grado di mettere in crisi le favorite.
Nella terza ed ultima fascia si trovano le nazionali considerate le vere favorite per la vittoria finale. In cima alla lista c’è la Spagna con una probabilità del 17%, seguita da Francia (14,1%) e Inghilterra (11,8%). Queste squadre, forti di un mix di esperienza e giovani talenti, sono viste come le più accreditate a contendersi il titolo.
I pronostici del super computer: chi ha più chance di vincere il Mondiale 2026 – Misteriditalia.it
Subito dopo si collocano altre potenze calcistiche come l’Argentina (8,7%), la Germania (7,1%), il Portogallo (6,6%) e il Brasile (5,6%). Anche l’Olanda figura tra le big con il 5,2% di possibilità. Il quadro generale evidenzia come la competizione per il titolo sarà estremamente agguerrita, con squadre caratterizzate da ottimi organici e allenatori di livello internazionale.
Il modello statistico sottolinea come la partecipazione dell’Italia dipenda dal risultato dei playoff, step che ha complicato già diverse volte l’accesso agli ultimi Mondiali. Il percorso di qualificazione resta quindi cruciale per gli azzurri, che con Gattuso in panchina cercano di ritrovare una solidità di squadra e una mentalità vincente. Nonostante le difficoltà recenti, la presenza dell’Italia nella Top 10 dei possibili vincitori rappresenta un segnale incoraggiante per tifosi e addetti ai lavori.
Inoltre, l’attenzione sarà puntata sulle sfide decisive che vedranno protagoniste diverse nazionali europee, la cui qualificazione non è ancora certa. Queste sfide determineranno la composizione finale del tabellone mondiale e potrebbero modificare significativamente le percentuali di successo elaborate da Opta.
