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Antonio Boggia, Mostro della Stretta Bagnera: la storia del killer che terrorizzò Milano

antonio boggiaAntonio Boggia, Mostro della Stretta Bagnera: il killer che terrorizzò Milano - misteriditalia.it

Antonio Boggia, il Mostro di Milano, seminò terrore nel XIX secolo: la sua vita, gli omicidi e la leggenda legata a via Bagnera.

Nel cuore di Milano, tra le strette vie del centro storico, si cela una pagina oscura della storia criminale italiana. Antonio Boggia, nato a Urio nel 1799, è ricordato come il “Mostro di Stretta Bagnera” e rappresenta uno dei primi casi documentati di serial killer in città. La sua vicenda, intrecciata a crimini efferati e a processi controversi, segna un capitolo cruciale della criminologia italiana del XIX secolo.

Figlio di un piccolo borgo sul lago di Como, Boggia mostrava all’apparenza modi tranquilli e un’estrema osservanza religiosa. Dietro questa facciata si nascondevano però comportamenti criminali già in giovane età: a venticinque anni affrontò il primo procedimento per truffa e cambiali non onorate, seguito da una fuga e un nuovo processo nel Regno di Sardegna per rissa e tentato omicidio. Queste vicende segnano l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato, alcuni anni dopo, a stabilirsi a Milano.

Antonio Boggia, il mistero del Mostro della Stretta Bagnera

La carriera criminale di Boggia si intensificò a partire dal 1849. La prima vittima documentata fu Angelo Serafino Ribbone, manovale e suo compaesano, derubato e ucciso, con il cadavere nascosto nello scantinato dell’abitazione di Boggia. Tra le altre vittime si annoverano Ester Maria Perrocchio, proprietaria dell’immobile in cui l’uomo risiedeva, Pietro Meazza, ferramenta di Milano, e Giuseppe Marchesotti, commerciante di granaglie.

La scoperta dei delitti avvenne grazie a un’indagine accurata dei Carabinieri Reali, con la denuncia della scomparsa di Perrocchio e le testimonianze dei vicini. La perquisizione di via Bagnera rivelò corpi murati, documenti falsi e prove della frode messa in atto da Boggia per ottenere il controllo sui beni delle vittime. Durante il processo, cercò di fingersi pazzo, ma le confessioni e le prove raccolte portarono alla condanna a morte.

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Antonio Boggia, il mistero del Mostro della Stretta Bagnera – misteriditalia.it – credit instagram

La sentenza fu eseguita l’8 aprile 1862, segnando l’ultima condanna a morte civile a Milano fino alla Seconda guerra mondiale. Il corpo di Boggia fu sepolto presso il Cimitero del Gentilino, mentre la testa fu sottoposta a studi scientifici da parte di Cesare Lombroso. Padre della criminologia moderna, a conferma delle teorie sul delinquente nato. Nel corso del tempo, alcuni oggetti legati al killer, come la mannaia utilizzata nei crimini, furono conservati in musei specializzati.

Oggi la figura di Boggia è al contempo storica e leggendaria. La via Bagnera, teatro dei suoi crimini, è circondata da storie di fantasmi e ventate improvvise di aria gelida, tramandate dalla tradizione milanese come memoria di un passato inquietante.

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