Richiesta documenti senza un motivo preciso, i poliziotti possono farlo? Cosa devi fare e cosa dice la legge.
Nel contesto della quotidianità, può accadere che un agente delle Forze dell’Ordine richieda a un cittadino di identificarsi. La richiesta può derivare da situazioni sospette o, apparentemente, senza un motivo specifico. Tuttavia, l’identificazione rientra tra i poteri attribuiti ai pubblici ufficiali, i quali sono comunque vincolati al rispetto delle norme vigenti e non possono agire con discrezionalità arbitraria.
Le condizioni per cui la Polizia può chiedere i documenti
Per comprendere quando la Polizia o altre Forze dell’Ordine possono esigere la presentazione di documenti d’identità, è fondamentale considerare i casi per cui la legge prevede l’obbligo di esibire tali documenti. Contrariamente a una convinzione diffusa ma errata, non esiste un obbligo generale di portare sempre con sé un documento di riconoscimento. L’obbligo si manifesta solo in specifiche circostanze che richiedono l’identificazione personale.
Ad esempio, per guidare è obbligatorio esibire la patente di guida, mentre per viaggiare all’estero è necessaria una carta d’identità valida per l’espatrio o il passaporto. Per votare è prevista l’esibizione della carta d’identità. In assenza di queste condizioni particolari, non è previsto l’obbligo di avere un documento con sé. Di conseguenza, un agente che effettua un controllo su un conducente ha il diritto di chiedere la patente, ma non può pretendere la stessa esibizione se la persona è a piedi.
Pertanto, la Polizia non può imporre arbitrariamente la visione dei documenti, se non quando si trova nell’ambito di un’attività di controllo in cui è necessaria l’identificazione personale. Tuttavia, anche se non è sempre possibile chiedere i documenti, è sempre legittimo che gli agenti richiedano le generalità del soggetto.
Quando la Polizia può chiedere di identificarsi senza un motivo specifico
Un agente in servizio ha facoltà di richiedere a un cittadino di identificarsi, cioè di fornire nome, cognome, data di nascita, residenza e altre informazioni personali come la professione, in qualsiasi momento. Non è necessario che vi sia un sospetto di reato affinché venga avanzata questa richiesta, e il cittadino è obbligato a collaborare.
Alla richiesta di un pubblico ufficiale è possibile fornire un documento di identità oppure semplicemente comunicare verbalmente le proprie generalità, poiché l’obbligo riguarda la sola comunicazione delle informazioni anagrafiche. In particolare, l’articolo 651 del Codice penale stabilisce che il rifiuto di dichiarare le proprie generalità in presenza di una richiesta espressa da un pubblico ufficiale costituisce un illecito penale, punibile con l’arresto fino a un mese o con una sanzione pecuniaria fino a 206 euro.
È importante sottolineare che, pur non potendo pretendere la visione dei documenti senza motivo, la Polizia può sempre richiedere le generalità. Il diritto di richiedere i documenti è riservato esclusivamente agli agenti in servizio, compresi coloro che intervengono in situazioni di emergenza come rapine o incidenti stradali, in quanto considerati di fatto in servizio.
Se le informazioni fornite risultano poco credibili o il cittadino rifiuta o non è in grado di fornire dati attendibili, la Polizia può procedere al trasferimento in questura per l’identificazione formale. In questa fase, il soggetto ha il diritto di avvisare un familiare, ma non un avvocato. L’identificazione può avvenire tramite rilievi segnaletici o verifica dei documenti, ma non mediante ispezione personale, e deve concludersi entro 12 ore. In caso di complessità, il fermo può protrarsi fino a 24 ore, previa comunicazione orale al pubblico ministero.
Queste disposizioni tutelano sia l’efficacia delle attività di controllo delle Forze dell’Ordine sia i diritti fondamentali dei cittadini, garantendo un equilibrio tra sicurezza e rispetto della legalità e della privacy.
Polizia, può chiedere i documenti senza preavviso? Cosa dice la legge - Misteriditalia.it 











