Emerge una domanda centrale sui social: dire “ti porto in tribunale, ti denuncio!” può configurare un reato?
Secondo la normativa vigente e consolidata giurisprudenza, il reato di minaccia si configura quando si prospetta a un’altra persona un “danno ingiusto”, ovvero una conseguenza negativa non prevista dalla legge come sanzione giuridica per una determinata condotta.
Dire “ti denuncio” a chi ha commesso un illecito, come un furto o una diffamazione online, non è di per sé una minaccia, poiché si sta esercitando un diritto previsto dall’ordinamento, ovvero il ricorso all’autorità giudiziaria.
Dire: “ti porto in tribunale, ti denuncio!” è un reato? Attento alle parole, cosa dice la legge
Tuttavia, si supera il limite penale quando si prospetta un danno che la legge non contempla come conseguenza legittima, per esempio minacciare una persona dicendo “Ti ammazzo” o attribuirle fatti non veri, come nel caso di una falsa accusa di tentato omicidio, che configurerebbe calunnia.

Dire: “ti porto in tribunale, ti denuncio!” è un reato? Attento alle parole, cosa dice la legge-misteriditalia.it
Un elemento cruciale per valutare se la frase “ti denuncio” possa essere considerata minaccia è la consapevolezza della verità o falsità dei fatti denunciati. Se chi pronuncia queste parole agisce in buona fede, credendo sinceramente di subire un illecito, non si configura reato. Ad esempio, se una persona accusa un’altra di averla diffamata senza sapere che ciò non corrisponde al vero, la denuncia può essere infondata ma non è penalmente rilevante.
Lo stesso vale quando si denuncia un illecito civile, come il ritardo nella consegna di un’auto acquistata, senza che si configuri una truffa: la denuncia, pur infondata, si basa su una convinzione legittima e quindi non implica responsabilità penale.
Dunque, la malafede è il discrimine che trasforma la minaccia di denuncia in un atto penalmente sanzionabile. Solo quando si è consapevoli dell’innocenza dell’altra persona e si minaccia di denunciarla si può incorrere in una denuncia per minaccia.
Il Codice penale distingue chiaramente tra minaccia, denuncia e diffamazione. Minaccia è la prospettazione di un male ingiusto, la denuncia è un atto formale rivolto alle autorità, mentre la diffamazione riguarda l’offesa all’onore o alla reputazione di una persona.
In definitiva, la semplice frase “ti denuncio” non è di per sé minaccia né reato, a meno che non venga pronunciata con la consapevolezza di accusare ingiustamente una persona innocente, prospettandole un danno non previsto dalla legge. Chi si trova coinvolto in simili situazioni deve quindi valutare con attenzione le circostanze e la buona fede alla base dell’atto, per evitare conseguenze legali indesiderate.
Dire: "ti porto in tribunale, ti denuncio!" è un reato? Attento alle parole, cosa dice la legge
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