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Dal 2026 i condomini in regola con i pagamenti sono svantaggiati. La nuova riforma “premia” i morosi?

Riforma condominio 2026: novitàDal 2026 i condomini in regola con i pagamenti sono svantaggiati. La nuova riforma "premia" i morosi? -misteriditalia.it

La riforma del condominio sta suscitando forti polemiche tra i proprietari immobiliari e gli esperti del settore.

Le nuove disposizioni, attualmente in fase di approvazione parlamentare, introducono cambiamenti profondi nelle regole di gestione e pagamento delle spese condominiali, con potenziali effetti negativi per i condomini in regola con i pagamenti.

Al contrario, le norme sembrano offrire un vantaggio ai condomini morosi, invertendo così principi consolidati di equità e tutela.

Dal 2026 i condomini in regola con i pagamenti sono svantaggiati. La nuova riforma “premia” i morosi?

Una delle modifiche più significative riguarda la tutela dei condomini solvibili. Fino ad oggi, quando il condominio non riusciva a saldare un debito verso terzi, come fornitori o imprese di manutenzione, la legge imponeva ai creditori di agire prima contro i condomini morosi, cioè coloro che non avevano versato le quote dovute, e solo in seconda battuta contro i condomini in regola. Questo sistema garantiva una protezione fondamentale per chi rispettava gli obblighi finanziari.

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Dal 2026 i condomini in regola con i pagamenti sono svantaggiati. La nuova riforma “premia” i morosi?-misteriditalia.it

Con la nuova riforma, questa tutela scompare del tutto. I creditori potranno aggredire immediatamente il patrimonio di qualsiasi condomino, anche di quelli che hanno sempre pagato regolarmente. Il rischio è che i fornitori privilegino l’azione contro il condomino virtuoso, considerato più facilmente escutibile, a discapito di una gestione equa e responsabile. Questo capovolgimento di logica rischia di penalizzare i cittadini onesti, che potrebbero dover affrontare pignoramenti ingiustificati o, peggio, pagare due volte per evitare conseguenze legali.

Un altro aspetto rilevante della riforma è l’introduzione dell’obbligo di tracciabilità totale nei pagamenti delle quote condominiali. Da gennaio 2026, tutti i versamenti dovranno essere effettuati esclusivamente tramite bonifico bancario, eliminando la possibilità di pagare in contanti, anche per importi inferiori ai 5.000 euro, come avviene oggi.

Sebbene questo provvedimento miri a garantire maggiore trasparenza e a contrastare l’evasione, ha un impatto concreto soprattutto sulle persone anziane e meno pratiche con gli strumenti digitali. Inoltre, favorisce gli istituti di credito, che gestiranno l’intero flusso finanziario delle spese condominiali, aumentando così la loro influenza e potenziale guadagno su questo settore.

In modo paradossale, mentre la riforma stringe i controlli e le responsabilità sui condomini che pagano, offre ai morosi una maggiore flessibilità per ritardare i pagamenti senza subire conseguenze immediate. L’attuale normativa impone all’amministratore di avviare le azioni legali entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario in cui è sorto il debito. La nuova legge sposta questo termine a sei mesi dall’approvazione del rendiconto da parte dell’assemblea.

Nella pratica, poiché le assemblee spesso si tengono con ritardi o non si convocano affatto, questo allungamento temporale permette ai condomini morosi di dilazionare indefinitamente i pagamenti, senza subire decreti ingiuntivi o altre azioni esecutive.

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