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Il mistero di via Gluck: un enigma ancora aperto dopo più di 30 anni

Il caso di via GluckIl mistero di via Gluck: un enigma ancora aperto dopo più di 30 anni -misteriditalia.it

Sono passati oltre trent’anni da quella tragica notte del 5 novembre 1994, quando un evento drammatico sconvolse la tranquilla via Gluck, una traversa del quartiere nord di Milano.

L’omicidio di Armando Blasi, stimato ristoratore e cuoco resta uno dei casi irrisolti più inquietanti della cronaca milanese. Nonostante il tempo trascorso e le indagini approfondite, il mistero che avvolge l’uccisione resta fitto, senza moventi chiari né colpevoli identificati.

Quella sera, poco dopo la mezzanotte, Armando Blasi e suo fratello, soci e gestori del ristorante, stavano tornando a casa dopo aver chiuso il locale. Armando, cuoco e anima estroversa del locale, e Francesco, più riservato e addetto alla sala, erano una coppia affiatata, originaria della Toscana e ben inserita nella vita milanese. Tuttavia, i due non raggiunsero mai la loro abitazione in viale Lunigiana.

Il mistero di via Gluck: un enigma ancora aperto dopo più di 30 anni

Da una Fiat Uno bianca parcheggiata di traverso davanti a un passo carraio, scese un uomo con il volto coperto da un passamontagna. Impugnando una pistola, senza proferire parola, sparò tre colpi diretti esclusivamente contro Armando. Colpito al petto, all’addome e al braccio sinistro, il ristoratore cadde immediatamente a terra.

Il giallo di di via Gluck: un mistero senza spiegazioni

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Il killer fuggì con una precisione e una rapidità tali da far pensare a un professionista del crimine: un’arma militare, una Luger Parabellum dotata di silenziatore, nessun segno di rapina o minaccia, solo una fuga silenziosa.

Le indagini della squadra mobile e della procura di Milano si concentrarono subito sull’ipotesi che si trattasse di un’esecuzione pianificata, escludendo categoricamente il movente della rapina. Il fatto che nelle tasche di Armando fossero stati trovati quasi nove milioni di lire – l’intero incasso della serata – rafforzò questa tesi. Il killer aveva colpito con una selettività fredda e chirurgica, mirando solo a Armando Blasi.

Testimoni riferirono di aver notato, nei giorni precedenti, due uomini sospetti aggirarsi davanti al ristorante, come in attesa. Un amico confidò agli inquirenti che Armando si era detto preoccupato, temendo per la propria incolumità, senza però fornire dettagli precisi su possibili nemici o minacce concrete.

La precisione dell’azione, l’uso di un’arma militare con silenziatore e la mancanza di moventi apparenti portarono a sospettare un omicidio su commissione, forse un avvertimento o una vendetta personale. Tuttavia, nonostante anni di indagini, interrogatori e analisi, il fascicolo fu archiviato nel 1997 per insufficienza di prove. Il pubblico ministero nelle sue conclusioni dichiarò che l’aggressore non aveva alcun intento di rapina e aveva agito in modo mirato solo contro Armando.

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