I Misteri

Il mistero dei 44 satelliti che precipitarono nel 2022: cosa accadde davvero?

Perché i 44 satelliti precipitarono nel 2022Il mistero dei 44 satelliti che precipitarono nel 2022: cosa accadde davvero? misteriditalia.it

Il mistero legato al  rientro di 44 satelliti Starlink nel febbraio 2022, rimasto a lungo avvolto nell’incertezza, ha ora trovato una spiegazione più articolata.

Quell’episodio, inizialmente attribuito a una modesta tempesta geomagnetica, sembra essere stato invece l’effetto di un evento solare molto più complesso, noto come Terminator. Questo fenomeno, legato ai cicli magnetici del Sole, ha provocato un’espansione anomala della termosfera terrestre, causando un aumento della resistenza atmosferica che ha portato al rapido decadimento orbitale e alla perdita di numerosi satelliti in orbita bassa.

Il 3 febbraio 2022, SpaceX lanciò 49 satelliti della costellazione Starlink verso l’orbita terrestre bassa. In pochi giorni, però, ben 44 di questi dispositivi si disintegrarono rientrando nell’atmosfera, visibili come una scia infuocata nei cieli sopra i Caraibi. All’epoca, la multinazionale di Elon Musk addebitò l’accaduto a una tempesta geomagnetica di intensità G1, la più debole secondo la scala NOAA, un fatto che lasciava perplessi gli esperti, visto che un fenomeno di tale portata non avrebbe dovuto causare un numero così elevato di perdite satellitari.

L’evento “Terminator” e l’espansione della termosfera terrestre

Oggi, grazie agli studi condotti dal fisico solare Scott McIntosh e dalla comunità scientifica internazionale, il quadro si è fatto più chiaro. Il Sole, infatti, non si limita a seguire il noto ciclo di attività di circa 11 anni, ma è anche soggetto a un ciclo magnetico più lungo di 22 anni, chiamato ciclo di Hale.

Cosa si è scoperto dei 44 satelliti precipitati

L’evento “Terminator” e l’espansione della termosfera terrestre-misteriditalia.it

Durante questo ciclo, si formano delle bande magnetiche – denominate “ciambelle magnetiche” – che si spostano verso l’equatore solare e si annullano reciprocamente in un evento definito “Terminator”. Questa “agonia magnetica finale” segna una transizione energetica importante nella dinamica solare.

Al termine di ogni evento Terminator, il Sole “si riaccende” in modo improvviso, aumentando le emissioni ultraviolette e riscaldando intensamente la termosfera terrestre, lo strato più esterno dell’atmosfera. A causa di questo riscaldamento, la densità di gas nella termosfera aumenta, anche se sempre molto rarefatta, creando una resistenza aerodinamica superiore che rallenta i satelliti in orbita bassa.

Di conseguenza, essi perdono quota più rapidamente, subiscono maggior attrito e tendono a rientrare prematuramente nell’atmosfera, come accaduto ai satelliti Starlink. L’evento Terminator verificatosi a fine 2021 ha quindi rappresentato uno spartiacque nel comportamento del Sole e nelle condizioni ambientali circostanti la Terra. I dati raccolti dal 1975 al 2024 mostrano chiaramente come, dopo ogni Terminator, si registri un picco significativo nel tasso di decadimento orbitale degli oggetti spaziali.

Tuttavia, nessuno di questi picchi è stato così marcato e devastante come quello del 2022, che ha causato un “massacro” di satelliti, in particolare quelli della costellazione Starlink. Non solo SpaceX ha subito le conseguenze di questa anomala espansione termosferica. Anche altre aziende come Capella Space, impegnate nell’osservazione terrestre tramite satelliti, hanno riportato un aumento della resistenza atmosferica fino a 2-3 volte superiore rispetto alle previsioni.

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