Si scrive “aeroporto” o “aereoporto”? Tutti per la maggior parte sbagliano: ecco da dove nasce il fraintendimento.
La lingua italiana è ricca di sfumature, evoluzioni storiche e piccole insidie che spesso emergono nei momenti più inattesi, magari mentre si compila un documento o si redige un messaggio formale. Tra i dubbi più frequenti figura quello legato alla grafia di aeroporto: esiste davvero la variante aereoporto o si tratta di un errore ricorrente? Il quesito, benché apparentemente marginale, racconta molto del modo in cui le parole si formano e si trasformano nel tempo.
Un errore diffuso: da dove nasce il fraintendimento?
Il nodo principale risiede nella somiglianza tra due elementi linguistici distinti: il prefisso aero- e il sostantivo aereo. La vicinanza fonetica induce molti a credere che aereoporto sia una variante plausibile, se non addirittura corretta. Tuttavia, secondo l’Accademia della Crusca, l’unica forma ammissibile nella norma italiana è aeroporto.
La motivazione affonda nelle origini del prefisso aero-, che deriva dal greco aḗr (“aria”) tramite il francese. Questo elemento compositivo indica tutto ciò che ha relazione con l’aria o con i mezzi che vi si muovono. È lo stesso prefisso che ritroviamo in parole come aeronautica, aerosol, aerostato. In questo contesto, aeroporto mantiene una costruzione logica: è letteralmente il “porto dell’aria”, il luogo da cui decollano e atterrano i mezzi destinati al volo.

Un errore diffuso: da dove nasce il fraintendimento? – misteriditalia.it
L’inserimento della e aggiuntiva — quella che trasforma aero- in aereo- — deriva invece da un’associazione spontanea con il sostantivo aereo, inteso come veicolo. Un’associazione intuitiva, ma non corretta sul piano linguistico. Scrivere aereoporto significherebbe infatti suggerire che il porto in questione sia esclusivamente destinato agli aerei, mentre gli aeroporti ospitano una varietà più ampia di velivoli, dai jet commerciali agli aeroplani leggeri, fino agli elicotteri in alcune strutture.
Il ruolo del secondo elemento, porto, contribuisce a chiarire ulteriormente la questione: nella tradizione lessicale italiana, il porto è il luogo dedicato all’approdo o alla partenza di mezzi di trasporto. La combinazione con aero- rispecchia quindi un modello formativo coerente e consolidato, che rende superflua — e grammaticalmente impropria — la forma aereoporto.
Sapere quale sia la grafia corretta non è soltanto un esercizio di precisione. Significa anche riconoscere le logiche interne della lingua, i suoi meccanismi di formazione e la storia che le parole portano con sé. In questo caso il confine tra corretta norma linguistica ed errore è particolarmente sottile, perché coinvolge due termini dall’aspetto simile ma dalla funzione diversa.
La scelta di aeroporto non è dunque frutto di una convenzione arbitraria: riflette l’etimologia e la struttura della parola, oltre all’uso riconosciuto dalle principali istituzioni linguistiche italiane.
Quasi tutti sbagliano: si scrive Aeroporto o aereoporto? - misteriditalia.it










