Nel cuore della tradizione letteraria europea e mondiale, l’opera di Hermann Hesse continua a esercitare un fascino profondo e duraturo.
Tra i suoi testi più toccanti e raffinati spicca la poesia “Scritto sulla sabbia”, una composizione che incarna il tema dell’effimero e dell’amore per ciò che fugge, affrontando con delicatezza e malinconia il contrasto tra la bellezza transitoria e la solidità durevole.
“Scritto sulla sabbia”: un inno alla bellezza effimera
La poesia si apre con una riflessione sul fatto che il bello e l’incantevole siano spesso soltanto un “soffio e un brivido”, un attimo destinato a svanire: nube, fiore, bolla di sapone, fuoco d’artificio, riso di bambino, sguardo di donna sono immagini che si manifestano per un attimo e poi si dissolvono, lasciando un senso di dolce tristezza. Hesse sottolinea come ciò che invece dura, come la “pietra preziosa con gelido fuoco” o la “barra d’oro di pesante splendore”, non riesca a toccare così profondamente l’anima umana.
Il poeta tedesco-naturalizzato svizzero riflette sul fatto che il cuore umano è più incline ad amare ciò che è in continua trasformazione, ciò che scorre e si perde nel tempo, piuttosto che ciò che è stabile e immutabile. Le note musicali, metafora dell’arte e della vita stessa, “nel nascere già fuggono e trascorrono”, sottolineando la natura fugace di ogni momento di bellezza e di gioia autentica.
L’uomo e la natura: il filo conduttore nell’opera di Hermann Hesse
La sensibilità verso la natura è un elemento ricorrente nell’intera produzione di Hesse, che ha sempre trovato in essa la metafora più genuina per parlare di esistenza, spiritualità e ricerca di sé. Questo rapporto si riflette anche nel programma culturale del Museo Hermann Hesse di Montagnola, situato nel luogo dove lo scrittore trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nel 2025, il museo ha dedicato la sua programmazione estiva al tema del giardino, sottolineando il legame indissolubile tra uomo e natura, centrale non solo nella poesia ma anche nella vita stessa di Hesse, grande appassionato di giardinaggio.
L’attenzione al mutamento, alla fugacità e alla bellezza immediata si ritrova in “Scritto sulla sabbia” come in molte altre opere, dove il poeta esprime una visione esistenziale che valorizza il cambiamento continuo e la capacità di amare l’istante, evitando di aggrapparsi a ciò che è rigido e immutabile.

Un’eredità letteraria che continua a emozionare (www.misteriditalia.it)
La poesia “Scritto sulla sabbia” è espressione di quella visione del mondo in cui l’amore è rivolto a tutto ciò che fugge, che si trasforma, che vive nel momento presente. La sua delicatezza e profondità continuano a commuovere lettori di ogni generazione, facendo di Hesse un maestro insuperato nel raccontare la fragilità e la bellezza dell’esperienza umana.
La scelta di amare “ciò che ci somiglia” e di comprendere “ciò che il vento ha scritto sulla sabbia” è un invito a riconoscere nella transitorietà stessa della vita la sua più autentica e preziosa essenza. In questo senso, l’opera di Hermann Hesse rimane un faro imprescindibile per chi cerca un senso profondo nell’arte e nella quotidianità.
Il testo della poesia
Che il bello e l’incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d’artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.
E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d’oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
– effimeri-, non raggiungono il fondo dell’anima.
No, il bello più profondo e degno dell’amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d’aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.
Herman Hesse (www.misteriditalia.it) 












