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Madonna della Corona, il santuario sospeso che sfida la gravità: da vedere una volta nella vita

Madonna della Corona, il santuario sospeso che sfida la gravitàIl santuario che sfida la gravità. Foto: IG - misteriditalia.it

La combinazione di natura, arte e spiritualità rende la visita alla Madonna della Corona un’esperienza indimenticabile.

Sospeso tra la roccia e il cielo, il Santuario Madonna della Corona continua a rappresentare una delle mete devozionali più suggestive e un capolavoro architettonico immerso nel paesaggio veneto.

Situato a Spiazzi, frazione di Caprino Veronese, questo luogo sacro si erge sul versante del Monte Baldo, a picco sulla Valle dell’Adige, offrendo un’esperienza unica che unisce spiritualità, storia e natura.

Un gioiello architettonico incastonato nella roccia

Il Santuario Madonna della Corona si presenta come un’opera miracolosa di ingegneria e fede, quasi nata dalla roccia stessa che la sostiene. La sua struttura si fonde perfettamente con la montagna, sfruttando ogni cavità naturale e integrando la parete rocciosa nel sistema portante.

Questo connubio tra natura e costruzione conferisce al santuario un aspetto unico, sospeso tra la solidità della pietra e la leggerezza dell’architettura, un equilibrio instabile ma straordinariamente armonioso.

All’interno, la chiesa si sviluppa su tre navate adornate da opere di scultura e bronzo, tra cui spicca la piccola statua della Pietà, alta 70 centimetri, posta sull’altare maggiore.

Madonna della Corona, il santuario sospeso che sfida la gravità

Un luogo quasi irreale. Foto: IG – misteridtalia.it

Questa statua, donata probabilmente nel 1432 da Lodovico Castelbarco, è venerata come immagine della Madonna della Corona e rappresenta il fulcro della devozione locale. La tradizione popolare narra addirittura un intervento miracoloso che la fece giungere dall’isola di Rodi, un dettaglio che arricchisce di mistero il patrimonio spirituale del santuario.

Un percorso di fede e storia millenaria

Le origini del santuario risalgono al Medioevo, quando eremiti legati all’Abbazia di San Zeno scelsero questi anfratti isolati per la preghiera e la meditazione. Già nel XIII secolo esisteva una piccola cappella dedicata a Santa Maria di Monte Baldo, accessibile solo tramite sentieri impervi.

Nei secoli successivi, i Cavalieri di San Giovanni contribuirono a trasformare questo luogo di culto, ampliando la chiesa e costruendo infrastrutture come il Ponte del Tiglio e due scale scavate nella roccia, che oggi facilitano l’accesso ai pellegrini.

Nel XIX secolo la facciata fu rinnovata in stile neo-gotico, con decorazioni di marmo bianco di Carrara, mentre i restauri degli anni ’70 del secolo scorso hanno consolidato la struttura, preservandone le parti più antiche e conferendole la veste attuale di basilica minore.

All’interno del santuario, gli affreschi e le vetrate raccontano episodi della vita di Cristo, mentre numerosi ex-voto testimoniano il legame di generazioni di fedeli con questo luogo. La Cappella delle Confessioni e la Scala Santa invitano il visitatore a un percorso meditativo, che conduce dal piano inferiore a quello principale, immergendo nella spiritualità e nella storia del santuario.

Come raggiungere il Santuario Madonna della Corona

L’accesso al santuario è un’esperienza che prelude alla visita stessa, un cammino che coinvolge corpo e spirito. Chi arriva da Brentino Belluno può percorrere il Sentiero della Speranza, un tracciato suggestivo che si snoda tra gradini scavati nella roccia e boschi, regalando viste mozzafiato sulla Valle dell’Adige. Da Spiazzi, invece, una breve passeggiata pedonale costeggia la strada asfaltata, passando per le stazioni della Via Crucis in bronzo, che accompagnano il pellegrino nel suo cammino interiore.

Il Santuario è aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda della stagione, e consente l’accesso alle navate, alla Cappella delle Confessioni, al Sacellum Pietatis e al Sepolcreto degli eremiti.

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