Il borgo più isolato d’Italia si raggiunge solo a piedi però regala un viaggio che resta nella memoria di chiunque lo affronti.
Ci sono luoghi che sembrano usciti da un’altra epoca, angoli nascosti che resistono al tempo e alle mode. E poi ci sono borghi talmente isolati che già il modo in cui ci si arriva racconta una storia a parte. Per scoprire quello che è considerato il borgo più isolato d’Italia non basta salire in auto e seguire il navigatore.
Bisogna mettersi in cammino, respirare il bosco, ascoltare i rumori della montagna e accettare che la strada, a un certo punto, non continui più. È proprio lì che comincia la magia, perché per raggiungere questo piccolo gioiello serve affidarsi alle proprie gambe e a sentieri che sembrano sospesi nel tempo.
Uno dei borghi più belli d’Italia è uno dei più isolati
L’accesso al borgo, infatti, avviene unicamente a piedi, attraverso cammini stretti e antiche mulattiere che regalano ai visitatori una terrazza naturale da mozzare il fiato. Il percorso più noto è il sentiero CAI 417, un tracciato che parte da Campiolo Alto. Da lì ci attende una passeggiata di circa cinquanta minuti, un tragitto che non è difficile, però richiede un minimo di attenzione e soprattutto la voglia di lasciarsi immergere in un paesaggio che cambia di curva in curva.
Si attraversa l’area del torrente Glagnò, che scorre basso e limpido, e poi si incontra un ponte storico del 1885, un piccolo capolavoro di pietra che sembra uscito da un libro di viaggio. Il sentiero prosegue poi dentro un bosco dove i gradoni irregolari ricordano quanto questo cammino sia rimasto autentico.
Passo dopo passo il silenzio diventa compagno di viaggio, e senza ombra di dubbio ci si accorge che il tempo rallenta. È quasi inevitabile chiedersi come possa esistere un borgo così lontano da tutto, nascosto tra le valli come un tesoro da proteggere. Eppure la risposta arriva appena si intravedono le prime case, perché questo luogo non è nato per essere facile da raggiungere. È nato per restare vero, come lo era quando fu fondato nel Settecento.

Borgo bellissimo raggiungibile solo a piedi (Foto Instagram – misteriditalia.it)
Il borgo in questione è Stavoli, una piccola realtà che nel Novecento era diventata una comunità autonoma. La sua economia si basava principalmente sull’agricoltura e sull’allevamento, attività che occupavano le giornate e scandivano i ritmi della vita quotidiana. Stavoli è sempre stato isolato, posizionato alle porte della Val Canale e della Val Aupa, due vallate aspre e affascinanti che sembrano proteggere questo paese come se fosse un segreto prezioso. Però nonostante la distanza da tutto, negli anni Settanta questo borgo era tutt’altro che spento. Era vivo, vibrante, abitato da famiglie che tenevano insieme tradizioni e piccole routine di montagna.
Camminando oggi tra quelle case si percepisce ancora l’eco di quella vita. Le stradine strette, i muretti di pietra, i tetti consumati dal vento raccontano una quotidianità semplice ma intensa. Stavoli non è un luogo in cui si arriva per caso. Bisogna volerlo raggiungere, bisogna avere la pazienza di affrontare un sentiero che non fa sconti ma che ripaga ogni passo con scorci incredibili. E forse è proprio questo il suo fascino più grande: la sensazione di entrare in un mondo sospeso, lontano da ogni rumore superfluo.
Così il borgo più isolato d’Italia diventa non solo una meta, ma un’esperienza. Un cammino che ti porta indietro nel tempo però allo stesso tempo ti ricorda quanto sia prezioso il silenzio. E quando si arriva in cima, davanti alle case di Stavoli, è impossibile non pensare che certi luoghi esistono proprio per insegnarci a rallentare.
Il borgo più isolato d'Italia, panormai mozzafiato - misteriditalia.it











