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Tutti ignorano questo sintomo ma è il segno di un tumore aggressivo: corri dal medico se lo hai

Visita medicaNon ignorare questo sintomo: potrebbe essere un campanello d'allarme di una grave malattia - Misteriditalia.it

In troppi ignorano questo sintomo ma è il segno di un tumore aggressivo: a cosa fare attenzione e perché correre dal medico.

Una recente indagine pubblicata su JAMA Network Open ha rivelato che i sintomi cognitivi nei pazienti oncologici sono largamente diffusi, con una prevalenza particolarmente elevata tra coloro affetti da tumori cerebrali o del sistema nervoso centrale (SNC), ma anche tra pazienti con carcinoma mammario, melanoma e neoplasie gastrointestinali.

Questa condizione viene spesso sottovalutata, nonostante rappresenti un indicatore importante della gravità della malattia e dell’impatto dei trattamenti oncologici.

Sintomi cognitivi e tumori: uno studio su quasi 5100 pazienti

Lo studio trasversale ha coinvolto 5078 pazienti, di cui il 55,5% donne, diagnosticati con varie forme di cancro tra il 2013 e il 2019. Le neoplasie considerate includono tumori della mammella (16,2%), tumori ematologici (15%), ginecologici (11,5%), del distretto testa-collo (11,5%), gastrointestinali (9,8%), genitourinari (6,9%), del polmone e bronchi (6,6%), oltre a tumori cerebrali o del SNC (5,4%), sarcomi (4%), tumori tiroidei (3,6%) e melanoma (1,9%). L’età media dei partecipanti era di 56 anni, con un tempo medio di 4,3 anni trascorsi dalla diagnosi iniziale.

Tra i pazienti coinvolti, il 68,5% ha riferito la presenza di sintomi cognitivi, comprese difficoltà di memoria, concentrazione e altre funzioni mentali, con una gravità variabile. Un terzo degli intervistati ha dichiarato sintomi moderati o severi, con la percentuale più alta riscontrata nei pazienti con tumori cerebrali o SNC (86,5% per la presenza di sintomi e 51,3% per quelli moderati o gravi). I sintomi cognitivi non sono esclusivi delle neoplasie cerebrali, ma si manifestano anche in pazienti con tumore della mammella (37%), carcinoma tiroideo (36,2%), melanoma (30,9%) e altre forme tumorali, evidenziando come si tratti di un fenomeno trasversale e non limitato a specifiche sedi anatomiche.

L’analisi multivariata ha messo in luce che i sintomi cognitivi gravi sono correlati a vari fattori clinici e psicologici. Tra questi spiccano la recidiva con coinvolgimento del SNC (odds ratio 2,62), la presenza di depressione (OR 1,92), stanchezza (OR 1,82), sonnolenza (OR 1,64), ansia (OR 1,57), mancanza di respiro (OR 1,38) e l’aver ricevuto chemioterapia come trattamento di prima linea (OR 1,22). Al contrario, la presenza di metastasi alla diagnosi sembrerebbe associata a una minore probabilità di sintomi cognitivi gravi (OR 0,74).

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I disturbi cognitivi sono un grave sintomo: il nuovo studio – Misteriditalia.it

Questi dati sottolineano come i sintomi cognitivi siano strettamente intrecciati con il carico complessivo di sintomi e con il benessere psicologico dei pazienti, compromettendo la qualità della vita e la capacità di aderire efficacemente ai trattamenti oncologici. Gli autori, guidati da Samantha J. Mayo dell’Università di Toronto, evidenziano che la mancata identificazione e gestione di questi sintomi può provocare un significativo disagio emotivo, paura e uno stigma sociale nei pazienti oncologici. Questo ostacola l’accesso a interventi di supporto adeguati, fondamentale per migliorare la qualità della vita durante e dopo il percorso terapeutico.

Le evidenze emerse dallo studio suggeriscono di integrare lo screening cognitivo e la valutazione sistematica dei sintomi neuropsicologici nelle routine delle cliniche oncologiche ambulatoriali, al fine di offrire cure di supporto personalizzate e tempestive. Inoltre, l’indagine sottolinea la necessità di approfondire ulteriormente le ricerche per comprendere i fattori specifici legati alla sede tumorale e per sviluppare strategie di intervento mirate. Alcuni approcci di riabilitazione cognitiva e di autogestione hanno già mostrato risultati promettenti nei pazienti con tumori del SNC e della mammella, e si auspica l’estensione di tali metodiche anche ad altre tipologie di cancro.

Il riconoscimento precoce e il trattamento dei sintomi cognitivi rappresentano quindi un elemento cruciale nella presa in carico globale dei pazienti oncologici, con ricadute positive sul benessere fisico e mentale, oltre che sulla gestione complessiva della malattia.

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