Ci sono abitudini consolidate e comportamenti sbagliati normalizzati che, nel tempo, sottraggono energia e compromettono la salute.
Non servono eventi traumatici o malattie improvvise per accorciare la propria aspettativa di vita. Molto più spesso sono le piccole scelte quotidiane, apparentemente innocue, a scavare lentamente il solco tra salute e malattia.
Un recente studio statunitense conferma con forza il legame cruciale tra la durata del sonno e l’aspettativa di vita, posizionando la privazione di sonno tra i principali fattori di rischio per la salute, quasi alla pari con il fumo e l’obesità.
In Italia, infatti, secondo dati aggiornati, circa un terzo della popolazione continua a dormire meno di sette ore per notte, un’abitudine che potrebbe accorciare significativamente la vita.
Impatto del sonno sulla salute e sull’aspettativa di vita
La ricerca, pubblicata su SLEEP Advances, ha analizzato dati provenienti da oltre 3.000 contee statunitensi raccolti tra il 2019 e il 2025. Sono stati confrontati i riferimenti soggettivi degli intervistati riguardo alle ore di sonno con le corrispondenti aspettative di vita locali.

Dormire poco e male è molto pericoloso per la salute – misteriditalia.it
Il risultato è stato inequivocabile: nelle aree dove la media di sonno scendeva sotto le sette ore per notte, si registrava una riduzione significativa dell’aspettativa di vita. Questo dato si colloca subito dopo il fumo e l’obesità come fattori di rischio, superando diabete e inattività fisica.
Il sonno emerge quindi come un indicatore fondamentale della salute pubblica, con un impatto diretto sulla longevità. Gli esperti sottolineano che, a differenza di fattori genetici o ambientali, migliorare le abitudini del sonno è una delle poche strategie concrete per aumentare la durata della vita.
Limitazioni e considerazioni sullo studio
Nonostante la rilevanza dei risultati, lo studio presenta alcune limitazioni importanti. I dati sulle ore di sonno sono stati auto-riferiti, senza supporto di misurazioni oggettive come il monitoraggio tramite dispositivi elettronici o polisonnografie, il che può introdurre bias nella valutazione.
Inoltre, non sono state fatte distinzioni tra sette ore e più ore di sonno, un aspetto rilevante visto che un eccesso di sonno può anch’esso influire negativamente sulla salute. Non sono state inoltre analizzate le cause del sonno insufficiente, come le apnee notturne, disturbi psichiatrici o scelte comportamentali.
Infine, la pandemia di COVID-19, che ha influenzato i pattern di sonno di molte persone, potrebbe aver avuto un impatto sui dati, anche se le associazioni tra sonno e mortalità sono risultate costanti anche negli anni precedenti e successivi al periodo pandemico.
Sonno e declino cognitivo: un ulteriore motivo per dormire bene
Oltre all’aspettativa di vita, il sonno insufficiente è associato a un aumento del rischio di declino cognitivo. Studi recenti indicano che l’insonnia cronica può incrementare del 40% la probabilità di sviluppare deficit cognitivi con l’avanzare dell’età. Questo aggiunge un ulteriore motivo per prendersi cura della qualità e quantità del sonno, vista anche la crescente incidenza di malattie neurodegenerative nella popolazione anziana.
In Italia, la situazione non è migliore. Secondo ricerche del 2020, un italiano su tre non raggiunge le sette ore di sonno giornaliere, un dato allarmante che si riflette sulla salute pubblica e sottolinea la necessità di interventi mirati per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un riposo adeguato.
Dunque, migliorare le abitudini di sonno rappresenta una delle strategie più efficaci e accessibili per prolungare la vita e migliorare la qualità della stessa, un aspetto che spesso viene sottovalutato ma che, come confermato dalla scienza, ha un peso determinante sul benessere generale.
Attenzione a questo comportamento diffuso ma errato - misteriditalia.it











