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Uccisa dalla camorra a soli 14 anni: la storia di Annalisa Durante

Annalisa Durante: chi era e perché è stata uccisaUccisa dalla camorra a soli 14 anni: la storia di Annalisa Durante (Fonte @facebook) misteriditalia.it

Annalisa Durante è una giovane vittima della camorra, uccisa a soli 14 anni nel quartiere di Forcella a Napoli.

Era il 27 marzo 2004, quando, Annalisa Durante, insieme a un’amica e a una cugina, si trovava sotto il portone di casa, in via Vicaria Vecchia, nel cuore di Forcella. Quella sera, un agguato tra clan rivali della camorra trasformò la giovane in vittima innocente della faida.

Salvatore Giuliano, coinvolto nella guerra tra clan, fu raggiunto da un attentato. Per rispondere al fuoco, Giuliano sparò diversi colpi, uno dei quali colpì accidentalmente Annalisa, ferendola gravemente alla testa. La corsa in ospedale fu vana.

Uccisa dalla camorra a soli 14 anni: la storia di Annalisa Durante

L’indagine portò all’arresto di Salvatore Giuliano, che non ammise mai di aver sparato ad Annalisa. Tuttavia, l’autopsia e le analisi balistiche confermarono che il proiettile mortale proveniva dalla sua arma. Giuliano fu condannato a venti anni di carcere dalla Cassazione dopo un iter giudiziario complesso.

Chi ha ucciso Annalisa Durante?

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Particolarmente toccante è il libro “Il diario di Annalisa” (Tullio Pironti editore), curato da Matilde Andolfo e Mario Fabbroni, che raccoglie pensieri e riflessioni della ragazza, scritti pochi mesi prima della sua morte. Dal diario emergono sogni di fuga da Napoli e dalla violenza, desideri semplici come la pizza fritta portata dal padre, e la paura per un quartiere segnato dalla criminalità. Annalisa, con la sua spontaneità di adolescente, si interrogava sul senso della vita e della morte violenta.

La vicenda di Annalisa Durante non è soltanto un ricordo doloroso ma un simbolo di lotta contro l’illegalità e la violenza. La famiglia, la società civile e le istituzioni locali hanno costruito un percorso di memoria attiva, con eventi, spettacoli, biblioteche e premi che raccontano la sua storia e invitano a non dimenticare.

Anche oggi, nel quartiere di Forcella, il nome di Annalisa è sinonimo di speranza e di impegno per un futuro migliore, dove la legalità e la cultura possano prevalere sulla criminalità. Grazie alla determinazione di persone come Don Luigi Merola e Arnaldo Capezzuto, il ricordo di Annalisa Durante continua a essere una luce nel buio della camorra.

Il lascito di Annalisa Durante resta un monito vivo e una chiamata a non abbassare mai la guardia contro la violenza e l’illegalità, affinché nessun altro giovane debba più trovarsi “nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Il suo ricordo è vivido ed è il segno che la società non tollera più soprusi.

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