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Il “Night Stalker”: dagli omicidi notturni alle indagini che scossero l’opinione pubblica, uno dei casi più inquietanti della cronaca

the night stalker richard ramirezLa storia terribile di Richard Ramirez. Foto: Youtube - misterditalia.it

La narrazione dei suoi crimini continua a suscitare interesse, confermando l’impatto profondo di Richard Ramirez sulla memoria collettiva.

Richard Ramirez, noto come il “Night Stalker”, rimane uno dei serial killer più famigerati della storia criminale statunitense. La sua lunga scia di terrore tra il 1984 e il 1985 trasformò diverse zone della California, da Los Angeles a San Francisco, in un incubo per le comunità locali.

Nel 2021, Netflix ha rilanciato la sua storia con la serie documentaristica “Night Stalker: caccia a un serial killer”, riportando alla luce dettagli agghiaccianti della sua carriera criminale e del processo che ne seguì.

La biografia e l’ascesa criminale di Richard Ramirez

Nato a El Paso il 29 febbraio 1960, Richard Ramirez visse un’infanzia segnata da traumi e influenze negative, tra cui il cugino veterano del Vietnam che gli mostrò immagini di violenza estrema. Questa esposizione precoce al male e la severa educazione paterna contribuirono a plasmare la sua personalità deviata.

Il suo primo omicidio noto risale al 10 aprile 1984, quando iniziò una serie di crimini che comprendevano rapimenti, torture, stupri e omicidi, spesso perpetrati all’interno delle abitazioni delle vittime. Le modalità erano molteplici: dall’uso di armi da fuoco, coltelli, martelli, fino al strangolamento e pestaggi brutali.

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Il soprannome “The Night Stalker”. Foto: Youtube – misteriditalia.it

La sua attività criminale provocò panico e terrore soprattutto nelle aree di Los Angeles e San Francisco, con un totale accertato di 16 vittime. Ramirez fu soprannominato “Il Cacciatore della Notte” dai media per la sua abitudine di colpire dopo il calar del sole, sfruttando l’oscurità per agire con impunità. La sua crudeltà e la molteplicità di modalità di attacco resero le indagini particolarmente complesse.

Arresto e processo

Il culmine delle indagini si raggiunse con l’arresto avvenuto il 31 agosto 1985 a East Los Angeles, grazie a una segnalazione di un ragazzo che aveva annotato la targa dell’auto di Ramirez, una Toyota arancione, usata per scappare dopo l’ennesimo crimine.

Dopo il riconoscimento da parte di diverse vittime sopravvissute e la raccolta di prove, il processo iniziò nel luglio 1988 e si concluse nel settembre 1989 con una condanna a morte tramite camera a gas per 41 capi di imputazione, tra cui omicidio, tentato omicidio, violenza sessuale e furto con scasso.

Durante il processo, Ramirez si mostrò apertamente legato all’occultismo, tatuandosi un pentacolo sul palmo della mano e proclamando “Ave Satana!”, un dettaglio che alimentò l’orrore e la fascinazione mediatica intorno alla sua figura. La sua condanna fu accompagnata da un clima di tensione, con alcuni giurati minacciati e atti di violenza correlati, anche se non direttamente imputabili all’imputato.

L’eredità culturale e la morte

Richard Ramirez morì il 7 giugno 2013, nel carcere di Greenbae, a causa di complicazioni legate a un linfoma a cellule B, aggravato da epatite C e danni derivanti dall’abuso di droghe. Durante la detenzione, come altri serial killer famosi, si dedicò alla pittura, attirando l’attenzione anche per le sue opere.

La sua figura continua a influenzare la cultura popolare: è stato citato in diverse canzoni di generi metal e death metal, come quelle delle band Baphomet’s Blood e Macabre, oltre a essere protagonista di serie televisive come American Horror Story. Inoltre, il suo nome è stato ripreso da artisti e gruppi musicali, come il bassista Twiggy Ramirez, ex Marilyn Manson, e il duo SKYND che gli ha dedicato un brano specifico.

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