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Marte trema, la prima missione privata sta per partire: dietro c’è il colpo di scena firmato Jeff Bezos, tutti i dettagli

La prima missione privata su Marte targata Jeff BezosMarte trema: la prima missione privata sta per partire dietro c’è il colpo di scena firmato Jeff Bezos - misteriditalia.it

Un razzo gigante, due sonde gemelle e un obiettivo ambizioso: svelare i segreti più fragili dell’atmosfera marziana.

Per anni l’esplorazione di Marte è stata quasi esclusivamente terreno delle agenzie spaziali governative. Poi è arrivata la stagione dei privati, fatta di test spettacolari e promesse crescenti. Ora quel percorso entra in una fase completamente nuova: per la prima volta un’azienda commerciale lancia una missione scientifica diretta al Pianeta Rosso. A firmarla è Blue Origin, la compagnia spaziale di Jeff Bezos.

Il volo è partito dalla storica piattaforma 36 di Cape Canaveral, la stessa da cui decollarono alcune sonde che hanno fatto la storia della NASA. Chi era lì ha raccontato un dettaglio curioso: il ronzio dei motori BE-4 del New Glenn è stato avvertito come un’onda lunga e costante, molto meno “rabbiosa” di altri lanciatori. Un tratto che sembra quasi riflettere lo stile dell’azienda, più silenzioso ma determinato.

A bordo ci sono “Blue” e “Gold”, le due sonde identiche della missione ESCApade. Daranno vita a un viaggio più lungo del solito, passando dal punto Lagrangiano L-2 prima di dirigersi verso Marte. Una rotta inconsueta che permette di ampliare la finestra di lancio e ridurre il rischio di dover attendere due anni per un nuovo allineamento favorevole.

Chi segue il settore sa che questo progetto circola da tempo. Ma nessuno immaginava che a portarlo nello spazio sarebbe stato proprio il New Glenn, al suo secondo volo. Ed è qui che entra in scena il vero colpo di teatro: un razzo privato che diventa vettore ufficiale di una missione NASA destinata a un altro pianeta.

Un viaggio che cambia le regole dell’esplorazione

L’obiettivo scientifico è chiaro: capire come la tenue atmosfera marziana reagisce al vento solare e come la magnetosfera del pianeta si modifica nel tempo. Marte, privo di un campo magnetico globale, perde costantemente particelle preziose nello spazio. Le due sonde, volando in punti diversi dell’orbita, permetteranno di misurare questo processo in tempo reale.

Il motivo è semplice: osservare da una sola posizione produce una fotografia statica; farlo da due prospettive sincronizzate offre invece il racconto completo di ciò che accade. È un approccio che ricorda quello delle missioni studiate per la Terra, adattato però a un ambiente molto più ostile.

La prima missione privata su Marte targata Jeff Bezos

Un viaggio che cambia le regole dell’esplorazione – misteriditalia.it – fonte instagram @mvallejotv

Anche la tecnologia del lanciatore gioca un ruolo importante. Il New Glenn recupera il primo stadio su una piattaforma oceanica, consolidando Blue Origin come la seconda realtà al mondo capace di riutilizzare un vettore di grandi dimensioni. Un risultato che, fino a pochi anni fa, sembrava fuori portata per chiunque non fosse SpaceX.

Il decollo di ESCApade segna un passaggio di testimone simbolico. L’esplorazione di Marte non è più solo una sfida istituzionale: diventa terreno di collaborazione tra pubblico e privato, con tecnologie che si rafforzano a vicenda. Se le due sonde manterranno le promesse, avremo una lettura più precisa di come il Pianeta Rosso evolve e di quali strategie servono per proteggerne l’atmosfera. È un tassello importante per capire non solo cosa è stato Marte, ma cosa potrebbe ancora diventare.

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