In un contesto economico nazionale caratterizzato da crescenti sfide, il dibattito sul costo della vita in Italia assume un ruolo centrale.
La disparità territoriale tra Nord e Sud, unita a mutamenti negli stili di vita e al fenomeno emergente dei nomadi digitali, ridefinisce le scelte su dove vivere e come gestire il bilancio familiare nel Bel Paese.
Secondo gli ultimi dati Istat aggiornati a fine 2024, il costo medio della vita in Italia manifesta differenze significative tra le diverse aree geografiche. Il Nord-Ovest rimane la zona con le spese più elevate per una famiglia tipo, attestandosi attorno ai 2.900 euro mensili, seguito dal Nord-Est con circa 2.850 euro. Il Sud Italia e le isole presentano costi più contenuti, con una spesa media che si aggira intorno ai 2.000 euro, evidenziando un gap di quasi il 45% rispetto al Nord.
Milano e Roma si confermano tra le città più care a livello globale, soprattutto per quanto riguarda gli affitti e il mercato immobiliare, ma anche per le uscite ricreative. Allo stesso tempo, nelle regioni meridionali e insulari la quota del budget familiare destinata a ristorazione e svago è decisamente inferiore, attestandosi intorno al 3,5%, a fronte del quasi 6% del Nord.
Regioni e città più convenienti: dove vivere con budget ridotti
La Basilicata si distingue come la regione con il costo della vita più accessibile in Italia. Qui, vivere con 1000 euro al mese è una realtà possibile, grazie anche a prezzi immobiliari estremamente bassi: un appartamento di 50 metri quadrati in provincia di Potenza può costare intorno ai 15.000 euro, cifra impensabile nelle grandi città del Nord.
Seguono il Molise, noto per le utenze domestiche tra le più economiche d’Italia, e l’Umbria, che coniuga bellezza paesaggistica e costi contenuti. Altre regioni con un profilo economico favorevole includono Puglia, Campania, Sicilia, Calabria e Marche, tutte caratterizzate da spese inferiori rispetto alle controparti settentrionali.
Tra le città più economiche figurano Potenza, Ancona, Caltanissetta, Teramo, Bari, Sassari, Messina, Perugia, Rovigo e Catanzaro. Il capoluogo lucano si conferma il luogo dove il costo per famiglia è più contenuto, con un’inflazione media annua dello 0,3%, che si traduce in un aumento di spesa di circa 63 euro.

Affitti e immobili: le opportunità per chi cerca casa(www.misteriditalia.it)
Gli affitti più bassi si concentrano nelle regioni meridionali e insulari: Molise e Calabria vantano canoni medi intorno ai 5,7 euro al metro quadro, con una lieve flessione in Calabria. La Sicilia segue con prezzi leggermente superiori, circa 5,9 euro/m². Le città con i canoni di locazione più contenuti sono Caltanissetta (3,9 euro/m²), Avellino e Reggio Calabria (entrambi 4,4 euro/m²). In molti centri minori è possibile trovare affitti a partire da 300 euro mensili per appartamenti di dimensioni modeste.
Sul fronte dell’acquisto, Calabria e Basilicata si confermano le regioni con i prezzi delle case più competitivi, seguite da Marche, Umbria, Molise e Abruzzo. Al contrario, il Trentino Alto Adige si posiziona come la regione più cara per comprare una casa. Tra i capoluoghi più economici si segnalano Biella (731 euro/m²), Caltanissetta (788 euro/m²) e Ragusa (879 euro/m²).
Un fenomeno interessante riguarda i cosiddetti paesi delle case a un euro: piccoli borghi spopolati, soprattutto in Sicilia, Sardegna e alcune zone del centro-nord, che offrono immobili a costo simbolico con l’obbligo di ristrutturazione entro un termine prestabilito. Località come Sambuca in Sicilia, Carrega Ligure in Piemonte e Ollolai in Sardegna stanno attuando queste iniziative per contrastare la desertificazione demografica.
Incentivi economici nei piccoli comuni per contrastare lo spopolamento
Oltre alle case a 1 euro, numerosi comuni italiani mettono in campo incentivi economici per attrarre nuovi residenti e rivitalizzare il tessuto sociale ed economico. Tra questi:
- Gambatesa (Molise) offre 3.000 euro a chi si trasferisce, sostenuto dal “reddito di residenza attiva”, programma volto a stimolare l’economia locale.
- Bormida (Liguria) propone affitti tra 50 e 120 euro al mese e bonus per l’acquisto immobiliare.
- Candela (Puglia) garantisce 800 euro mensili a chi sceglie di stabilirsi nel paese.
- Locana (Piemonte) eroga un bonus triennale di 9.000 euro alle famiglie che iscrivono almeno un figlio nella scuola locale.
- Gerfalco (Toscana) offre gratuitamente castagneti e uliveti e case a prezzi contenuti.
- Diversi comuni sardi, come Sadali, Fluminimaggiore, Iglesias e Villasalto, propongono buoni spesa, servizi integrati e riduzioni fiscali per incentivare il ritorno o l’arrivo di nuovi abitanti.
Disparità territoriale e costo della vita(www.misteriditalia.it)






