In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i dati più recenti confermano che la violenza di genere resta un problema grave e diffuso in Italia.
Secondo il rapporto del Ministero dell’Interno aggiornato al 1° settembre 2025, sono 60 le donne vittime di crimini commessi in ambito familiare o affettivo, con una riduzione del 24% rispetto alle 79 registrate nello stesso periodo del 2024. Tra queste, 44 sono state uccise da partner o ex partner, un dato in calo ma che dimostra quanto il fenomeno sia ancora profondamente radicato.
Secondo l’ISTAT, una donna su tre subisce almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale, a testimonianza della diffusione e della gravità del problema. Nonostante la diminuzione dei femminicidi nel 2025, la violenza rimane una piaga sociale che le politiche finora adottate non sono riuscite a contenere pienamente. La Giornata del 25 novembre rappresenta quindi un momento fondamentale di sensibilizzazione, di denuncia e di memoria, per ricordare tutte le donne vittime di soprusi fisici o psicologici e per riflettere sulla necessità di interventi concreti.
Chi erano le sorelle Mirabal
La scelta del 25 novembre non è casuale. In questa data del 1960 furono assassinate le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, note anche come le “Mariposas” (farfalle), simbolo della libertà. Le tre donne si opponevano al regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961) e furono brutalmente uccise mentre si recavano a far visita ai loro mariti in carcere: torturate, stuprate e strangolate a bordo della loro auto da agenti del Servizio di informazione militare.
La loro storia ha profondamente segnato l’opinione pubblica e continua a ispirare lotte per i diritti delle donne. L’unica sopravvissuta della famiglia, Belgica Adele Mirabal, ha dedicato la sua vita a preservare la memoria delle sorelle, pubblicando il libro di memorie Vivas in su jardín. La vicenda delle “Mariposas” è raccontata anche nel romanzo Il tempo delle farfalle della scrittrice dominicana Julia Alvarez (Giunti, Italia) e nei film In the Time of the Butterflies (2004) e Trópico de Sangre.
Nel 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ufficializzato il 25 novembre come giornata internazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere e commemorare le vittime di femminicidio.

25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne, misteriditalia.it
Simboli e iniziative per mantenere viva la memoria
Tra i simboli più riconoscibili della lotta contro la violenza sulle donne ci sono le Scarpette Rosse, installazione artistica ideata nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet. Ogni paio di scarpe rappresenta una donna vittima di femminicidio e i passi di vita che le sono stati negati. Questa opera itinerante viene esposta in città di tutto il mondo, trasformando gli spazi pubblici in percorsi di memoria silenziosa ma potente.
Un altro simbolo importante è la panchina rossa, presente in piazze, scuole e luoghi pubblici. La panchina rappresenta il posto vuoto lasciato da una donna uccisa e invita a riflettere sulla necessità di combattere la violenza di genere. Spesso affiancata dalla targa con il numero verde antiviolenza 1522, diventa un richiamo visibile a chiedere aiuto e a non restare in silenzio.
Sorelle Mirabol, chi erano le attiviste Misterditalia.it






