A oltre un secolo e mezzo dagli omicidi di Whitechapel, il mistero di Jack lo squartatore continua ad affascinare gli appassionati.
Nonostante le numerose teorie, le indagini scientifiche più recenti puntano il dito su un nome che risuona con forza nella storia del caso: Aaron Kosminski, il barbiere polacco di origini ebraiche. Tuttavia, la verità definitiva rimane ancora elusive, alimentata da contraddizioni e dubbi che non mancano di scuotere anche la comunità scientifica internazionale.
Nel 2024, un approfondito studio pubblicato sul Journal of Forensic Sciences ha rilanciato l’ipotesi che il famigerato serial killer vittoriano fosse proprio il giovane barbiere polacco di 23 anni. La ricerca, condotta da David Miller dell’Università di Leeds e Jari Louhelainen della Liverpool John Moores University, si è basata su analisi di campioni di DNA rinvenuti su uno scialle attribuito a Catherine Eddowes, la quarta vittima ufficiale del killer, uccisa nel settembre del 1888.
Le tracce di liquido seminale rinvenute sul tessuto hanno permesso il confronto genetico con i discendenti di Kosminski, ricollegando così i dati biologici al sospettato. Louhelainen ha inoltre confrontato il DNA mitocondriale della macchia di sangue sullo scialle con quello di una discendente della vittima, Karen Miller, per rafforzare la connessione tra il tessuto e la donna assassinata.
Nonostante queste scoperte siano state sottoposte a revisione paritaria, la comunità scientifica resta cauta nel dichiarare chiuso il caso. Il DNA mitocondriale, infatti, non è considerato una prova assoluta per l’identificazione, visto che può appartenere a migliaia di individui, come sottolineato da esperti del Smithsonian Institute, che hanno espresso perplessità sull’interpretazione dei dati.
I dubbi sulle prove materiali e le controversie storiche
L’autenticità dello scialle stesso è stata messa in discussione: il tessuto, di fattura raffinata e provenienza russa, appare troppo pregiato per appartenere a una prostituta dell’East End londinese dell’epoca. Pur ipotizzando che Kosminski potesse averlo acquistato in Polonia, allora sotto il controllo russo, per regalarlo a Eddowes, questa rimane una supposizione senza riscontri diretti.
Inoltre, non esistono prove storiche certe che colleghino lo scialle alla vittima, come evidenziato dalla storica Hallie Rubenhold, autrice del libro The Five, che invita a spostare l’attenzione dall’identità del killer alle vite delle donne assassinate. Le cinque vittime canoniche – Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly – erano tutte donne marginalizzate, spesso prostitute, vittime di una società crudele e di un criminale spietato.
Gli appunti investigativi dell’epoca menzionano un “Kominski” e testimonianze – seppur incerte, con un testimone che si rifiutò di testimoniare – indicano l’uomo come protagonista di un’aggressione a una delle vittime. Tuttavia, tali elementi non bastano a chiudere definitivamente il caso né a confermare la colpevolezza di Kosminski.

Le alternative e le teorie storiche sugli altri sospettati(www.misteriditalia.it)
La figura di Aaron Kosminski non è l’unica ad essere stata presa in considerazione dalla polizia e dagli storici del crimine. Tra i sospettati più noti emergono nomi come Montague John Druitt, un avvocato di buona famiglia trovato morto nel Tamigi poco dopo l’ultima vittima, e George Chapman (Seweryn Kłosowski), un macellaio polacco con precedenti per omicidio di mogli tramite avvelenamento.
Jacob Isenschmid, un macellaio svizzero affetto da disturbi mentali, fu inizialmente sospettato ma scagionato dopo che gli omicidi continuarono durante il suo internamento in manicomio. Altri nomi famosi nel folto elenco dei sospettati sono il dottore William Gull e personaggi controversi come Walter Sickert, artista e investigato in alcune teorie più recenti.
Le indagini storiche e le analisi moderne, però, non sono mai riuscite a fornire una prova incontrovertibile che confermi l’identità di Jack lo squartatore. Questo ha alimentato una vasta letteratura di studi, romanzi, e anche giochi investigativi ispirati al caso, come “Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack Lo Squartatore e Avventure nel West End”, che coinvolgono il pubblico in un racconto interattivo dell’epoca vittoriana.
Le nuove prove dal DNA e l’identificazione di Aaron Kosminski (www.misteriditalia.it) 






