In materia di IMU sulla seconda casa arrivano aggiornamenti importanti che possono tradursi in un concreto risparmio fiscale.
La possibilità di ottenere l’esenzione dal pagamento dell’IMU anche per la seconda abitazione, a patto di presentare un documento specifico, è stata sancita dalla giurisprudenza e confermata da recenti interpretazioni delle corti italiane. Ecco cosa prevede la normativa aggiornata e come richiedere il beneficio.
L’IMU (Imposta municipale propria) è una tassa patrimoniale che grava sui proprietari di immobili, terreni agricoli e aree edificabili, con aliquote che variano da comune a comune. Tradizionalmente, la prima casa – ossia l’abitazione principale – è esente dal pagamento, mentre la seconda casa è soggetta a tassazione.
Tuttavia, la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022 della Corte di Cassazione ha rivoluzionato questa impostazione, stabilendo che in caso di coppie sposate o unite civilmente con residenze differenti, è possibile ottenere l’esenzione dall’IMU su entrambe le abitazioni. Prima di questa pronuncia, l’esenzione spettava solo all’immobile in cui risiedeva il nucleo familiare.
Questa decisione ha dichiarato illegittima la norma del 2011 che limitava l’esenzione a un solo immobile, riconoscendo la possibilità di applicare l’esenzione IMU anche sulla seconda casa a condizione che uno dei coniugi abbia la residenza e la dimora effettiva nell’abitazione considerata, non solo la residenza anagrafica.
Come richiedere l’esenzione e il rimborso IMU sulla seconda casa
Per usufruire di questa agevolazione, è indispensabile presentare un documento che attesti la residenza e la dimora nella seconda abitazione. La dimora deve essere reale e non solo anagrafica, e la prova si può fornire attraverso una serie di documenti:
- Scelta del medico di base per la seconda abitazione
- Bollette di utenze domestiche (acqua, luce, gas) con relativi consumi annuali
- Altri elementi che attestino la presenza stabile del nucleo familiare nella casa
Il Comune competente procederà a verificare la documentazione prodotta, con particolare attenzione ai consumi energetici e idrici, indicatori dell’effettiva abitazione nella seconda casa.
Un aspetto di rilievo è il valore retroattivo della sentenza: i contribuenti possono richiedere il rimborso dell’IMU pagata indebitamente a partire dalla data della pronuncia della Corte di Cassazione, ovvero dall’ottobre 2022. Il termine per presentare la domanda di rimborso è di cinque anni, dando così un’ampia finestra per regolarizzare la propria posizione fiscale.

Ruolo della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione nel garantire i diritti fiscali (www.misteriditalia.it)
La Corte Costituzionale, che ha sede a Roma nel Palazzo della Consulta, continua a svolgere un ruolo fondamentale nel garantire l’equità del sistema tributario italiano. Presieduta attualmente da Giovanni Amoroso, la Consulta verifica la legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge, assicurando che norme come quelle relative all’IMU siano conformi ai principi costituzionali.
Parallelamente, la Corte suprema di cassazione, con sede a Roma nel Palazzo di Giustizia e guidata dal Primo Presidente Pasquale D’Ascola, assicura l’uniformità interpretativa delle norme giuridiche. La sentenza del 2022, emessa da questo organo di legittimità, ha rappresentato un importante passo per estendere le tutele fiscali anche a situazioni familiari complesse, come quelle di coniugi con residenze separate.
Entrambe le istituzioni, pur operando in ambiti diversi, collaborano per garantire che il diritto tributario sia applicato in modo corretto e giusto, tutelando i cittadini da oneri fiscali ingiusti o non conformi alla legge.
Impatto per i contribuenti e consigli pratici
Con la possibilità di esenzione IMU per la seconda casa riconosciuta dalla sentenza della Corte di Cassazione, molte famiglie possono ottenere un alleggerimento fiscale significativo. Per beneficiare di questa opportunità è fondamentale:
- Verificare la propria situazione anagrafica e abitativa con attenzione
- Raccogliere e conservare la documentazione attestante la residenza e la dimora effettiva nella seconda casa
- Presentare la domanda di esenzione o il rimborso all’ente comunale di riferimento entro i termini previsti
Inoltre, è consigliabile affidarsi a un consulente fiscale o un esperto tributario per gestire correttamente la procedura e non incorrere in errori che potrebbero precludere il diritto all’esenzione.
Esenzione IMU sulla seconda casa: cosa prevede la sentenza della Corte di Cassazione(www.misteriditalia.it) 






