News

Il “nemico pubblico numero uno”: John Dillinger, il bandito che fece tremare l’America

John Dillinger iniziò la sua carriera criminale a soli ventun anni, con una rapina in una drogheria di Mooresville, Indiana, nel 1924.L’ascesa criminale e la fuga da prigione (misteriditalia.it)

John Herbert Dillinger rimane una delle figure criminali più emblematiche e affascinanti della storia americana.

Nato a Indianapolis nel 1903, Dillinger divenne famoso non solo per le sue rapine spettacolari ma anche per il suo stile elegante, che contribuì a costruire la leggenda del “nemico pubblico numero uno” secondo l’FBI di J. Edgar Hoover.

John Dillinger iniziò la sua carriera criminale a soli ventun anni, con una rapina in una drogheria di Mooresville, Indiana, nel 1924. Nonostante un primo arresto, grazie all’intercessione della matrigna riuscì a tornare libero e a intensificare la sua attività criminale, arrivando a colpi più audaci e complessi. Fu arrestato nuovamente a Dayton, Ohio, e trasferito nella prigione di Michigan City, da cui evase con l’aiuto di complici, tra cui Walter Dietrich, figura che ebbe grande influenza su di lui.

Il suo ritorno alla vita da fuorilegge fu segnato da un’immagine raffinata e curata: indossava abiti di alta sartoria, cappelli di classe e impugnava un mitra Thompson. Questo look, insieme alla sua abitudine di distruggere i registri contabili delle banche per cancellare i debiti delle persone in difficoltà economiche, contribuì a farlo percepire come una sorta di “Robin Hood” moderno, guadagnandogli un certo consenso popolare nonostante la sua attività criminale.

La caccia all’uomo e la fine di un’epoca

Negli anni ’30, Dillinger divenne l’obiettivo principale dell’FBI, che adottò nuove tecniche investigative per catturarlo. Nel tentativo di sfuggire alla cattura, Dillinger arrivò persino a tentare di cancellare le proprie impronte digitali con l’acido, ma questo non gli evitò l’arresto a Tucson nel 1934. Dopo una celebre evasione dalla prigione di Crown Point, Indiana, grazie anche a una pistola di legno che gli permise di prendere in ostaggio alcuni agenti, Dillinger commise un reato federale che permise all’FBI di intensificare la caccia.

Il 22 luglio 1934, all’età di 31 anni, Dillinger fu ucciso fuori da un cinema di Chicago mentre usciva dalla proiezione del film “Le due strade”, insieme alle prostitute Polly Hamilton e Ana Cumpanas. Proprio Ana, conosciuta come la “Donna in rosso”, lo tradì fornendo informazioni decisive in cambio della promessa di evitare l’espulsione dagli Stati Uniti. All’operazione parteciparono agenti di spicco come Melvin Purvis e Charles Winstead, figure chiave dell’FBI sotto la guida di Hoover.

La figura di Dillinger ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare americana e mondiale. È stato protagonista di numerosi film,

L’eredità culturale e mediatica di John Dillinger(misteriditalia.it)

La figura di Dillinger ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare americana e mondiale. È stato protagonista di numerosi film, serie televisive e canzoni che ne hanno esaltato il mito. Tra le produzioni più rilevanti si ricordano il film “Nemico pubblico” (Public Enemies) del 2009 diretto da Michael Mann, con Johnny Depp nel ruolo del bandito, e “Dillinger” del 1973 con Warren Oates.

La sua immagine ha ispirato anche il mondo della musica: il gruppo mathcore americano The Dillinger Escape Plan prende il nome proprio da lui, mentre artisti italiani come il rapper Signor K e Salmo ne hanno celebrato le gesta in brani recenti, fino a Lazza e Kid Yugi nel 2025. Inoltre, la sua storia è stata omaggiata in fumetti come “Diabolik” e citata in serie TV di successo come “Breaking Bad”.

Sul fronte museale, il ricordo di Dillinger è preservato a Crown Point, Indiana, dove è possibile visitare un museo dedicato alla sua figura e una ricostruzione della sua cella nel Allen County Museum, con statue di cera che riproducono lui e lo sceriffo Jess Sarber, simboli di un’epoca criminale che affascina ancora oggi.

Change privacy settings
×