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Gli amanti di Gradoli: una tragica storia tradimenti, violenza e sangue

Paolo Esposito sta scontando l'ergastolo?Il giallo di Gradoli: la terribile storia degli “amanti” che ha terrorizzato l'Italia (Fonte youtube.com) -misteriditalia.it

Il caso di Gradoli è uno dei misteri più inquietanti e dolorosi della cronaca nera italiana.

Nel maggio 2009, nella tranquilla villetta di via delle Cannicelle a Gradoli, un piccolo paese in provincia di Viterbo, la routine familiare sembrava normale. Paolo Esposito, 41 anni, e Tatiana Ceoban, 36, crescevano insieme le loro due figlie: Erika, di sei anni, e Elena, tredicenne, figlia di una precedente relazione di Tatiana.

La donna, originaria della Moldavia, era arrivata in Italia nel 1999, dando vita a una nuova esistenza con Paolo che, all’apparenza, sembrava serena. Tuttavia, il 30 maggio di quell’anno, Tatiana e la figlia maggiore scomparvero improvvisamente.

Il giallo di Gradoli: la terribile storia degli “amanti” che ha terrorizzato l’Italia

Tatiana era uscita per alcune commissioni a Viterbo, mentre Elena rientrava da scuola; Erika invece si trovava con i nonni paterni. Da quel giorno, madre e figlia sparirono senza lasciare traccia. Paolo denunciò la scomparsa solo due giorni dopo, suggerendo inizialmente l’ipotesi di una fuga volontaria di Tatiana, magari con l’intento di tornare in Moldavia con Elena.

Il giallo di Gradoli: la terribile storia degli “amanti” che ha terrorizzato l’Italia-misteriditalia.it

Le forze dell’ordine, tuttavia, iniziarono presto a nutrire dubbi su questa versione. La casa rimaneva ordinata, quasi troppo, e i telefoni di Tatiana ed Elena risultavano irraggiungibili, alimentando sospetti che la scomparsa non fosse stata volontaria.

L’analisi dei Ris rivelò tracce di sangue di Tatiana sparse in più punti della casa, in particolare in cucina, dietro a un battiscopa e su una soglia, mentre di Elena non venne trovata alcuna traccia. Questa scoperta iniziò a sgretolare l’ipotesi dell’allontanamento volontario.

Il quadro si complicò ulteriormente quando emerse che Ala Ceoban, sorella minore di Tatiana, viveva nella stessa abitazione e aveva da tempo una relazione clandestina con Paolo Esposito. Durante le perquisizioni fu recuperato un video a contenuto sessuale che confermava la loro intimità, aprendo la strada all’ipotesi di un delitto maturato in ambito familiare.

Si ipotizzò che Tatiana fosse venuta a sapere della relazione e avesse minacciato di andarsene, una decisione che Paolo non avrebbe accettato. Il 1° luglio 2009 Paolo Esposito venne arrestato con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Ala Ceoban fu arrestata pochi giorni dopo per favoreggiamento. Nonostante i corpi di Tatiana ed Elena non siano mai stati ritrovati, le prove raccolte furono ritenute sufficienti per procedere al processo.

Nel maggio 2011, il tribunale condannò Paolo all’ergastolo per l’omicidio delle due donne. Ala ricevette inizialmente la stessa pena, ma in appello la sua condanna fu ridotta a otto anni per favoreggiamento e occultamento di cadavere. La Corte di Cassazione confermò la sentenza per Paolo nel 2014, mantenendo la condanna all’ergastolo e la sua permanenza in carcere a vita.

Nel frattempo, Erika, l’unica figlia sopravvissuta, fu affidata a una nuova famiglia a Bologna. Cresciuta lontano da Gradoli e da quella casa d’infanzia segnata dalla tragedia, la bambina si trovò a fare i conti con un passato doloroso: figlia di un uomo condannato per duplice omicidio e orfana di madre e sorella, di cui non si seppe mai più nulla.

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