Il serial killer che terrorizzò gli Stati Uniti e prese di mira gli italo-americani: il fantasma dell’Axeman, mai catturato.
L’enigmatica figura dell’Axeman di New Orleans, un serial killer rimasto mai identificato, continua a catturare l’immaginario collettivo e a far parlare di sé a oltre un secolo dai suoi delitti.
Attivo tra maggio 1918 e ottobre 1919, questo assassino sconosciuto terrorizzò la comunità italoamericana e non solo, con una serie di omicidi efferati nella città della Louisiana e nelle aree limitrofe. Recenti approfondimenti storici e criminologici hanno contribuito a fare luce su alcuni aspetti di questo caso irrisolto, mantenendo però intatto il mistero sulla sua identità.
Gli omicidi dell’Assassino con l’ascia: il terrore a New Orleans
L’Axeman di New Orleans si distinse per un modus operandi ben riconoscibile: entrava forzando la porta posteriore delle abitazioni e colpiva le vittime con un’ascia, spesso appartenente alle stesse case. In alcuni casi utilizzò anche un rasoio. Nonostante la violenza delle aggressioni, l’assassino non si rese mai autore di furti, suggerendo un movente che non fosse il guadagno materiale.
Le vittime erano prevalentemente membri della comunità italoamericana, elemento che spinse i media dell’epoca a ipotizzare un possibile movente razziale o addirittura un coinvolgimento della mafia, ipotesi però mai confermate da prove concrete. Alcuni criminologi contemporanei, tra cui Collin e Damon Wilson, suggerirono che dietro gli omicidi potesse esserci una componente sessuale: l’assassino avrebbe preso di mira principalmente donne, uccidendo gli uomini solo se si frapponevano tra lui e la vittima femminile.
Un episodio particolarmente celebre è legato alla lettera inviata il 13 marzo 1919, presumibilmente proprio dall’Axeman, nella quale si annunciava un nuovo attacco previsto per il 19 marzo, con la promessa di risparmiare chi avesse suonato musica jazz nelle proprie case. Quella notte le sale da ballo di New Orleans fecero registrare il tutto esaurito e nessun omicidio fu commesso, alimentando così la leggenda del killer amante del jazz.
Tra le vittime più note si ricordano Joseph e Catherine Maggio, uccisi nel maggio 1918 mentre dormivano, e la tragica aggressione alla famiglia Cortimiglia nel marzo 1919, che provocò la morte della piccola Mary di due anni. Altri casi segnalarono attacchi a donne incinte, come Mrs. Schneider, che sopravvisse ma dovette partorire prematuramente a causa del trauma. Questi omicidi generarono un clima di panico diffuso, ma ci furono anche reazioni coraggiose da parte dei cittadini.
Alcuni, armati e determinati a non farsi intimidire, inviarono lettere ai giornali invitando l’assassino a visitare le loro abitazioni, sfidandolo apertamente e promettendo di non ostacolarlo, anzi lasciando finestre aperte come segno di sfida ironica.

Il serial killer che terrorizzò la città di New Orleans – Misteriditalia.it
Il fascino oscuro e misterioso dell’Axeman di New Orleans ha ispirato numerose opere artistiche nel corso degli anni. Nel 1919, il compositore locale Joseph John Davilla scrisse la canzone The Mysterious Axman’s Jazz (Don’t Scare Me Papa), che rappresentava in copertina una famiglia terrorizzata ma intenta a suonare jazz, un chiaro riferimento alla lettera del killer.
Anche la televisione ha contribuito a mantenere vivo il mito: l’Axeman è stato uno dei protagonisti della terza stagione di American Horror Story, interpretato da Danny Huston. Più recentemente, è stato citato nella seconda stagione della serie Riverdale, affiancato ad altri celebri serial killer come il Killer dello Zodiaco e il Fantasma di Texarkana, sottolineandone il ruolo iconico nell’immaginario collettivo legato ai serial killer storici.
L’identità dell’Axeman di New Orleans resta tuttora avvolta nel mistero, ma il suo impatto sulla cultura popolare e sulla storia criminale americana è ormai consolidato e continua a esercitare fascino e inquietudine.
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