Caso di Tsutomu Miyazaki, lo spaventoso Dracula Umano dalle mani inquietanti che creò il terrore e paura per gli Otaku.
La passione per Manga e anime e tutto ciò che li riguarda, dai film, ai libri e i videogiochi, si è affermata in Giappone tra gli anni ottanta e novanta: un fenomeno che ha preso piede anche in altri posti del mondo, e che ha generato alcuni pregiudizi verso i fautori di questa tendenza: gli adepti Manga sono stati battezzati come Otaku e per un lungo periodo sono stati discriminati: c’è chi aveva paura del loro modo di fare a volte sopra le righe e associato alla stregoneria.
La paura per gli Otaku non è stata generata solo dall’affermazione di alcuni stereotipi, ma anche da una serie di atteggiamenti violenti attribuiti a questi soggetti. Il che li ha resi decisamente poco popolari, oltre che temuti dalla gente comune, che li ha sempre tenuti a distanza. Il principale responsabile di queste accuse, colui che ha generato la paura verso gli Otaku è noto a tutti. Si tratta di Tsutomu Miyazaki, un vero criminale a cui furono imputati 4 omicidi violenti: riuscì infatti ad allertare la tranquilla città di Saitama, dove i reati erano una cosa eccezionale.
L’uomo fu anche ribattezzato è “L’assassino Otaku”, proprio perché era associato al mondo Manga. Classe 1962, Miyazaki ebbe un’infanzia complicata: i genitori gli impartirono un’educazione rigida, inoltre era un bambino molto timido e insicuro. Ma a penalizzarlo fu la malformazione alle mani: erano molto grandi e fuse con i polsi. Questo gli impediva di fare movimenti regolari. In seguito fu affidato al nonno che si occupò di lui per diversi anni. Persona a cui era particolarmente attaccata.
Miyazaki e i crimini: la cittadina di Saitama terrorizzata
Mentre frequentava l’accademia pubblica dove studiava fotografia, Miyazaki sviluppò una vera e propria perversione: la pornografia non gli bastava più e cominciò a fotografare di nascosto le parti intime delle compagne di scuola. L’ossessione divenne sempre più insistente e cominciò a ricercare materiale pedo-pornogragfico. Poi la morte del nonno segnò la svolta nella sua personalità che subì una vera e propria trasformazione criminale.

Miyazaki, il dracula dalle mani grandi-foto ig@wesawthedevilpodcast- Misteriditalia.it
Tra 1988 e 1989 uccise ben 4 bambine con lo stesso metodo: le avvicinava fingendosi un fotografo, e poi le rapiva portandole nella sua macchina dove le uccideva. Gli omicidi erano talmente cruenti che terrorizzarono gli abitanti della città. Inoltre Miyzaki perseguitò con telefonate e gesti orrendi anche le famiglie delle vittime. Quando fu identificato, la polizia perquisì la sua casa e oltre a trovare un numero considerevole di materiale pornografico, nell’armadio rinvenne dei pezzi di cadavere.
Diffusi dai media le foto e i filmati furono scambiati per anime e manga e questo alimentò l’odio nei confronti degli Otaku. L’opinione pubblica si convinse che certe immagini potessero incitare a tendenze omicide e alla violenza in generale di conseguenza tutti gli adepti del genere erano considerate persone pericolose.
Miyazaki, il dracula dalle mani grandi-foto ig@wesawthedevilpodcast- Misteriditalia.it







