L’Esorcista è un capolavoro cinematografico e fenomeno culturale che ha trasformato la percezione pubblica di un’antica pratica spirituale.
L’Esorcismo, tema centrale del celebre film horror L’Esorcista, continua a suscitare interesse e dibattito, alimentato dalla storia reale che ha ispirato il romanzo di William Peter Blatty.
Sebbene il film del 1973, diretto da William Friedkin, sia frutto di finzione narrativa, la vicenda di un giovane adolescente posseduto da forze oscure e i rituali esorcistici ad essa collegati hanno radici in un caso realmente accaduto nel 1949, noto con il nome di Roland Doe.
La realtà dietro il mito: il caso di Roland Doe
William Peter Blatty venne a conoscenza del caso durante gli studi alla Georgetown University, grazie a un professore che gli raccontò di un ragazzo del Maryland sottoposto a numerosi esorcismi, tra i 20 e i 30, nell’arco di due mesi, principalmente nel Missouri.
L’adolescente, il cui vero nome era Ronald Edwin Hunkeler, fu assistito da sacerdoti gesuiti, tra cui il padre William Halloran, che documentarono dettagli inquietanti come movimenti inspiegabili dei mobili e scritte sotto la pelle simili a quelle mostrate nel film. Nel maggio 1949, l’ultimo esorcismo venne considerato un successo. Dopo quella drammatica esperienza, Roland visse una vita ordinaria come ingegnere alla NASA fino alla sua morte, avvenuta nel 2020 all’età di 85 anni.
Blatty trasformò questa vicenda in un romanzo pubblicato nel 1971, apportando modifiche significative, come il cambio del sesso del protagonista e l’aggiunta di elementi di finzione, ma mantenendo intatte le fondamenta degli eventi narrati.

La storia raggelante di Roland Doe – misteriditalia.it
La sceneggiatura, premiata con l’Oscar, e l’adattamento cinematografico di Friedkin furono realizzati anche grazie all’accesso ai diari dei sacerdoti coinvolti e a testimonianze oculari di quegli eventi.
L’impatto culturale e la rinascita degli esorcismi
Al momento dell’uscita nelle sale, L’Esorcista rappresentava una svolta nel modo in cui la società percepiva la possessione demoniaca e la pratica dell’esorcismo, un rituale allora oscuro e quasi scomparso all’interno della Chiesa cattolica. Il film scatenò reazioni forti: episodi di malori tra il pubblico, fughe dalle sale cinematografiche e persino accuse di danni fisici e psicologici, inclusi racconti di aborti spontanei e crisi nervose.
A seguito del successo del film, si registrò un netto aumento delle richieste di esorcismi, non solo tra i cattolici, ma anche nelle comunità cristiane evangeliche, dove i rituali venivano spesso eseguiti senza il consenso ufficiale della Chiesa, con conseguenze talvolta tragiche.
Nel 1999, la Chiesa cattolica aggiornò le sue linee guida sull’esorcismo, elencando sintomi come forza sovrumana e conoscenza di lingue sconosciute, e sottolineando la necessità di escludere malattie fisiche o mentali prima di attribuire la possessione a cause soprannaturali.
Un fenomeno in continua evoluzione
Negli ultimi anni, la pratica degli esorcismi ha conosciuto una nuova diffusione globale, spesso al di fuori del controllo ecclesiastico tradizionale. Un episodio recente ha visto la morte di una bambina di tre anni durante un rituale esorcistico in una chiesa pentecostale di San Jose, in California, con l’arresto di tre persone coinvolte.
William Friedkin, regista del cult, ha continuato a esplorare il tema della possessione demoniaca, realizzando nel 2017 il documentario The Devil and Father Amorth, che sostiene di aver filmato il primo esorcismo ufficialmente autorizzato dal Vaticano.
Questa storia ispirò il film L'Esorcista. Foto dal film - misteriditalia.it






