Un’indagine realizzata da Libreriamo ha rivelato quali sono gli errori grammaticali più comuni commessi dagli italiani.
La lingue italiana è probabilmente la più complessa: è ricca di regole grammaticali non facili d’assimilare. Diversi errori gli errori ortografici che ancora oggi sono inflazionati, non a caso 7 italiani su 10 se fossero sottoposti ad un test non lo supererebbero. A dirlo il portale di cultura digitale Libreriamo, che ha anche definito quali sono i 10 errori più comuni, che sono difficili da estirpare. Alcuni sono davvero radicalizzati. L’indagine è stato fatta su 1600 italiani tra i 18 e i 65 anni, attraverso metodi digitali di ultima generazione.
Di seguito gli errori grammaticali più comuni.
1-L’apostrofo (62%)
L’apostrofo è al primo posto. Più del 60% degli italiani non conoscono la regola per metterlo. Non si usa solo quando le parole iniziano per a, ma anche quando il vocabolo viene troncato.
2-Il congiuntivo (56%)
Il congiuntivo è spesso usato in modo non corretto. La coniugazione è errata sia nello scritto che nel parlato e questo è un errore comune a tantissime persone, e non solo quelle meno studiose. Esistono tuttavia frasi assimilate nel gergo comune considerate corrette che invece sono decisamente sbagliate: tra queste è “L’importante è che hai superato l’esame”, la forma esatta è “L’importante è che tu abbia superato l’esame”.
3-I pronomi (52%”
Anche l’uso dei pronomi soprattutto nella forma scritta è spesso non corretto. E’ sempre necessario far riferimento al soggetto per comprendere se utilizzare il maschile o femminile: gli o le non hanno la stessa valenza.
4-La corretta declinazione dei verbi (50%)
Più della metà degli esaminati ha sbagliato la declinazione dei verbi, ha scelto infatti il modo e il tempo verbale non relativo al contesto del discorso posto in analisi. Errore molto comune è anche l’uso sbagliato dell’ausiliare essere o avere.
5-L’uso della C o della Q (48%) davanti alla lettera U
L’uso corretto della c o q davanti alla u non è sempre facile. Diverse persone infatti non conoscono la regole che impone la “QU” quando dopo la u c’è una vocale (a, e, i, o, u), “CU” si usa quando dopo la u c’è una consonante. Tuttavia ci sono dell’eccezioni come la parola cospicuo o proficuo.
6-Ne o né? (44%)
L’accento sul ne si usa solo quando c’è una negazione, regola che in pochi conoscono. L’errore è stato infatti fatto da quasi la metà degli intervistati.
7- La punteggiatura (39%)
Anche l’uso non adeguato della punteggiatura è un errore in cui incorrono diverse persone. Sapere dove porre una virgola, rispetto ai due punti o punto e virgola, o anche il punto di seguito o a capo, non è una cosa ovvia. Di certo ogni pausa ha un suo significato preciso e andrebbe utilizzata tenendo conto del contesto in cui è inserita.

Quali sono gli errori grammaticali più comuni- Misteriditalia.it
8-Un po, un po’ o un pò? (37%)
Un po, un po’ o un pò? La versione corretta è quella con l’apostrofo visto che è un troncamento, ma sembra che quella sbagliata sia la più diffusa. Un errore che fanno ancora molte persone, anche se negli ultimi tempi si è ridotto.
9- E o ed? A o ad? (35%)
L’uso sbagliato di e o ed o a o ad non è diffuso, ma comunque sono molte le persone che non conoscono la loro giusta collocazione in un testo. L’aggiunta della d fa solo quando la parola che succede inizia con la stessa vocale con cui termina quella precedente.
10- La corretta scrittura di alcune parole
Infine ci sono una serie di parole di uso comune che vengono scritte in modo improprio: è il caso di “propio” al posto di “proprio”, “pultroppo” al posto di “purtroppo”, o “salciccia” al posto di “salsiccia”. Tra gli errori più eclatanti quello “c’è ne” e “c’è né” al posto della forma corretta “ce n’è.
Quali sono gli errori grammaticali più comuni- Misteriditalia.it






