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Gary Ridgway: il serial killer che abusava dei cadaveri

Gary Ridgway: il criminale che abusava delle vittime dopo averle ucciseGary Ridgway: il serial killer che abusava dei cadaveri -misteriditalia.it

Gary Ridgway, tristemente noto come “The Green River Killer”,  suscitare interesse e riflessioni profonde sul tema della criminalità seriale negli Stati Uniti.

Attivo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta nel Nord-Ovest americano, Ridgway è stato uno dei più prolifici serial killer della storia moderna, con un modus operandi estremamente crudele e una lunga fuga dalla giustizia che è durata oltre due decenni.

Gary Ridgway ha operato prevalentemente nello stato di Washington, dove ha scelto come vittime principalmente prostitute e giovani donne in situazioni di vulnerabilità, comprese ragazze che avevano lasciato la propria famiglia o erano fuggite di casa.

Gary Ridgway: il serial killer che abusava dei cadaveri. Perché agiva e come gli investigatori lo hanno scoperto

Il suo metodo era agghiacciante: dopo averle adescate o rapite, le uccideva per strangolamento al termine di atti di violenza sessuale, e in alcuni casi abusava dei cadaveri prima di abbandonarli lungo le sponde del fiume Green River, da cui deriva il suo soprannome.

Gary Ridgway era sadico?

Gary Ridgway: il serial killer che abusava dei cadaveri. Perché agiva e come gli investigatori lo hanno scoperto-misteriditalia.it

Le indagini su questa serie di omicidi iniziarono nel 1982 e proseguirono incessantemente per circa vent’anni, durante i quali la comunità locale e le forze dell’ordine si trovarono di fronte a un enigma complesso e doloroso. Grazie alla costituzione della Green River Task Force, un’unità speciale dedicata esclusivamente alla cattura del serial killer, si riuscì a coordinare gli sforzi e concentrare le risorse investigative.

Questa task force, unica nel suo genere, vide anche il contributo di esperti e persino di ex criminali come Ted Bundy, che fornì indicazioni preziose su come gestire il profilo di un assassino seriale. Dopo un’intensa attività investigativa e vari tentativi falliti, l’arresto di Ridgway avvenne nel novembre 2001, grazie anche ai progressi nelle tecniche di analisi del DNA che permisero di collegare prove biologiche trovate sulle vittime direttamente al sospettato.

Il processo si concluse con una condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, una pena che ancora oggi Ridgway sconta presso il penitenziario di Walla Walla, nello stato di Washington. La conferma della sua colpevolezza è stata fondamentale non solo per dare giustizia alle famiglie delle vittime, ma anche per fornire un modello di riferimento alle forze dell’ordine nel trattamento di casi di criminalità seriale di questa portata.

Ridgway ha confessato ufficialmente di aver ucciso almeno 49 donne, ma si sospetta che il numero reale delle vittime possa essere più alto, dato che molte sparizioni e omicidi irrisolti nello stesso periodo presentano caratteristiche simili.

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