Un documento delle prime indagini riemerge a poche settimane dagli accertamenti sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi
Le indagini sul delitto di Garlasco tornano a muoversi con un ritmo serrato mentre ci si avvicina alla prima udienza fissata per il 18 dicembre 2025. A riaccendere il dibattito è un documento delle prime fasi investigative: una lista di 48 persone che avrebbero frequentato la villetta di via Pascoli nelle settimane precedenti e successive al delitto. Una lista che non contiene il nome di Andrea Sempio, oggi unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.
La presenza del suo nome è ora legata esclusivamente agli accertamenti biologici sul materiale genetico rinvenuto sotto le unghie della vittima, un frammento di prova che potrebbe chiarire parte del mistero ma che, secondo alcuni esperti, potrebbe anche non avere un valore decisivo.
La lista ritrovata e il ruolo dei frequentatori della villetta di via Pascoli
Le informazioni arrivate da Cologno Monzese durante la diretta di Mattino Cinque hanno riportato in evidenza la lista, compilata in modo minuzioso all’epoca dei fatti dagli inquirenti che entrarono per primi nella casa della giovane. A parlarne è stata Federica Panicucci, che ha spiegato come l’elenco riporti i nomi di chiunque, in quelle ore turbolente, ebbe accesso agli ambienti interni.
Ci sono i familiari della vittima, compreso chi, nella concitazione del momento, entrò nelle stanze senza indossare guanti o calzari, scelta che oggi genera dubbi sulla gestione della scena del crimine. Sono stati riportati anche i nomi dei carabinieri, degli operatori delle pompe funebri, persino dei titolari della pizzeria da cui Chiara e Alberto presero le pizze la sera precedente al delitto

La lista ritrovata e il ruolo dei frequentatori della villetta di via Pascoli (Fonte Mediaset Infinity ) – misteriditalia.it
Secondo la giornalista Rita Cavallaro, che ha visionato il documento, l’assenza del nome di Sempio nell’elenco apre uno scenario che potrebbe pesare sulle valutazioni degli inquirenti, già impegnati nelle nuove verifiche sul Dna. L’elenco descrive in modo dettagliato la rete di persone entrate nel perimetro della villetta, rivelando un via vai più ampio del previsto. Il fatto che nessuno degli amici più stretti della ragazza, compreso Sempio, risulti presente, solleva domande sulle prime ore dell’indagine, quando la casa era stata resa accessibile a figure diverse.
Questo dettaglio, già discusso all’epoca ma mai approfondito con così tanta attenzione, oggi viene riproposto con forza perché potrebbe incidere sulla lettura delle prove genetiche. Eppure resta chiaro che l’elenco, pur essendo accurato, riflette un contesto drammatico e confuso, dove i protocolli forensi non vennero applicati con la rigidità che si applicherebbe oggi. Un dato che, già da solo, rende fragile qualsiasi interpretazione del materiale biologico rinvenuto.
Il Dna sotto le unghie e le ipotesi della difesa: contaminazione e profili multipli
Sullo sfondo della discussione emerge il nodo più atteso: gli accertamenti biologici sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara. La difesa di Sempio, guidata dall’avvocato Angela Taccia, mantiene un profilo prudente, in attesa delle analisi ufficiali. La genetista Marina Baldi, consulente tecnico della difesa, ha spiegato che il Dna attribuibile a Sempio, ammesso che venga confermato, non implicherebbe automaticamente una responsabilità diretta. Il punto, secondo la ricercatrice, è che il materiale genetico risulterebbe misto, con tracce riferibili ad almeno due cromosomi Y e con la presenza di un profilo maschile ignoto che non trova ancora una collocazione nelle ricostruzioni investigative.

Andrea Sempio e il caso Poggi, Misteriditalia.it
Baldi ha ricordato che nel 2007 la scena del crimine venne gestita in condizioni non ideali, già perché nella casa entrarono più persone, alcune delle quali senza protezioni. Questo avrebbe potuto generare una contaminazione accidentale, anche solo attraverso un contatto superficiale con oggetti già toccati da altri. La genetista ha parlato di “situazione sfortunata”, riferendosi alle dinamiche che portarono Sempio, negli anni passati, a essere più volte sfiorato dalle indagini pur senza evidenze solide.
La presenza di un profilo ignoto, unita alle circostanze poco chiare delle prime ore, suggerisce che gli esami attesi nelle prossime settimane potrebbero offrire un quadro complesso e non definitivo. Il caso Garlasco, già segnato da anni di processi e revisioni, si trova di nuovo a un punto di svolta dove una sola prova biologica rischia di sostenere più interpretazioni. L’esito degli accertamenti non chiuderà il cerchio, ma potrà orientare gli inquirenti verso nuove verifiche o confermare omissioni che appartengono a un passato investigativo difficile da ricostruire con precisione. Già si percepisce il peso di queste settimane, mentre gli esperti si preparano a valutare il materiale genetico e i familiari attendono risposte che mancano da diciotto anni.
Andrea Sempio caso Poggi 






