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Dieci donne uccise a Modena e nessun colpevole: il caso irrisolto del “Mostro” che ha terrorizzato l’Italia

Il giallo del Mostro di ModenaDieci donne uccise a Modena e nessun colpevole: il caso irrisolto del "Mostro" che ha terrorizzato l'Italia-misteriditalia.it

Il caso del Mostro di Modena tra gli anni Ottanta e Novanta ha segnato l’Italia, senza mai giungere a una soluzione definitiva.

A distanza di oltre quarant’anni, il caso del cosiddetto Mostro di Modena continua a rimanere irrisolto, lasciando dietro di sé il ricordo di almeno dieci donne brutalmente uccise.

Il primo omicidio risale al 1983, quando a Modena, nel quartiere Sacca, viene ritrovato il corpo di Filomena Gnasso, una donna che si prostituiva per vivere.

Il caso irrisolto del “Mostro” che ha terrorizzato l’Italia

Il suo assassinio viene subito ricondotto a un regolamento di conti legato al racket della prostituzione, e di fatto archiviato senza indagini approfondite. Due anni dopo, sempre a Modena, viene trovato il cadavere di Giovanna Marchetti, appena 19enne, vicino a una fornace abbandonata. La giovane presenta un cranio fracassato.

Casi non risolti in italia: il caso del mostro di Modena

Il caso irrisolto del “Mostro” che ha terrorizzato l’Italia -misteriditalia.it

Il 12 settembre 1987 il caso assume una piega più inquietante: a perdere la vita è Donatella Guerra, 22 anni, uccisa con un colpo al cuore e uno alla gola.

L’indagine scientifica rileva un dettaglio significativo: le impronte di uno pneumatico compatibili con una Fiat 131, un modello di automobile utilizzato principalmente da funzionari pubblici o forze dell’ordine.

Inoltre, emerge l’ipotesi che il killer fosse mancino e zoppicante. Nonostante questi indizi, le indagini vengono chiuse nel giro di quaranta giorni senza alcun risultato concreto.

Il primo novembre dello stesso anno a Modena viene strangolata con un foulard Marina Balboni, 21enne tossicodipendente, che nel suo diario aveva annotato di dover incontrare “una persona importante”. I suoi genitori tentarono di dissuaderla dall’uscire, ma lei non diede ascolto e non fece più ritorno.

Per anni i delitti non vengono collegati, vengono ritenuti episodi isolati. Il collegamento viene tracciato, per la prima volta, da un giornalista della Gazzetta di Modena che conia il termine “Mostro di Modena” per identificare un possibile responsabile unico.

Dopo un periodo di apparente calma, nel 1989 si registra un nuovo omicidio: Claudia Santachiara, 24 anni, strangolata con un laccio. Poi, nel marzo del 1990, muore Fabiana Zuccarini, 21 anni, anch’essa tossicodipendente, ritrovata senza vita in circostanze simili.

Nei due anni successivi, la scia di sangue continua con l’omicidio di altre donne: Antonietta Sottosanti nel 1990, Anna Bruzzese nel 1992, e Annamaria Palermo, giovane di 21 anni trovata con undici coltellate al cuore.

L’ultimo caso noto risale al 1995, con la morte di Monica Abate, anche lei tossicodipendente e strangolata. Il dolore e la rabbia di sua madre, Romana Caselli, tornano a scuotere la città, ma anche questa indagine viene archiviata.

Nel 2019 la Procura di Modena ha deciso di riaprire il fascicolo relativo agli omicidi. Con un numero minimo di dieci vittime accertate, il caso del Mostro di Modena resta enigmatico e oscuro. 

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