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Beverley Allitt, l'infermiera che uccideva neonati

Beverley Allitt, l'infermiera che uccideva neonatiLa storia di Beverley Allitt. Foto: Youtube, @realstories - misteriditalia.it

Il suo nome rimane un monito per la sanità pubblica e per il mondo medico in generale, ricordando quanto sia fragile la fiducia tra chi cura e chi è curato.

A più di trent’anni dai tragici eventi che scossero la comunità medica britannica, torna alla ribalta la storia di Beverley Gail Allitt, l’infermiera soprannominata “l’Angelo della Morte” per il suo ruolo di serial killer nei confronti di neonati e bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Kesteven, nel Lincolnshire.

La vicenda, che ebbe luogo tra febbraio e aprile del 1991, rimane uno dei casi più sconvolgenti della cronaca giudiziaria inglese, con un bilancio di quattro bambini uccisi e numerosi altri vittime di tentativi di omicidio o gravi danni fisici provocati.

Gli omicidi e i metodi utilizzati

Beverley Allitt, nata a Grantham il 4 ottobre 1968, lavorava come infermiera pediatrica e nel giro di soli 59 giorni perpetrò una serie di crimini efferati contro i piccoli pazienti che le erano affidati. Le indagini stabilirono che l’infermiera somministrò sovradosaggi di insulina a diverse vittime, una sostanza letale se iniettata in dosi superiori a quelle terapeutiche.

In almeno due casi, come quelli di Liam Taylor e Bradley Gibson, l’insulina fu la causa diretta di arresti cardiaci e morte. Inoltre, in un altro caso fu rilevata una bolla d’aria nel corpo della vittima, segno di un’iniezione letale, mentre per altri episodi la polizia non riuscì a determinare con esattezza il metodo adottato.

Beverley Allitt, l'infermiera che uccideva neonati

Una storia terrificante. Foto: Youtube, @realstories – misteriditalia.it

La condanna di Beverley Allitt, emessa nel maggio 1993, fu severissima: la donna ricevette tredici ergastoli per omicidio e tentato omicidio, e venne trasferita presso l’ospedale Rampton Secure di Nottinghamshire, struttura specializzata nella detenzione di criminali psichiatrici.

Le vittime e le conseguenze

Il bilancio dell’orrore comprende quattro bambini uccisi e diversi altri gravemente danneggiati. Tra le vittime accertate si ricordano:

  • Liam Taylor, sette settimane, morto il 21 febbraio 1991 per un’infezione al torace aggravata dal sovradosaggio di insulina.
  • Timothy Hardwick, undici anni, affetto da paralisi cerebrale e deceduto il 5 marzo 1991 dopo un attacco epilettico.
  • Becky Phillips, due mesi, morta a casa due giorni dopo un’iniezione letale.
  • Clarie Peck, quindici mesi, deceduta il 22 aprile 1991 in seguito a due arresti cardiaci causati dall’infermiera.

Altri bambini come Kayley Desmond, Paul Crampton, Bradley Gibson, Yik Hung Chan e Katie Phillips subirono tentativi di omicidio o gravi danni fisici. Katie Phillips, ad esempio, gemella di Becky, riportò danni cerebrali permanenti con conseguente paralisi parziale e cecità dovuti a ripetuti episodi di apnea causati da sovradosaggi di insulina e potassio.

Nonostante il profondo dolore e la devastazione causati dalla sua azione, molti genitori non sospettarono inizialmente dell’infermiera, la quale godeva di un’apparente reputazione di premura e dedizione. Per questo motivo, i genitori di Katie Phillips arrivarono persino a chiederle di battezzare la loro bambina, ignari del pericolo che rappresentava.

Il caso di Beverley Allitt ha avuto un impatto duraturo sulle procedure di controllo e sicurezza all’interno dei reparti pediatrici britannici, spingendo a una revisione rigorosa dei protocolli di somministrazione dei farmaci e della supervisione del personale sanitario. Ad oggi, Allitt continua a scontare la sua pena in un ambiente di massima sicurezza.

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