La Manovra finanziaria 2026 è pronta ad approdare alla Camera con una serie di novità che influenzeranno significativamente il sistema pensionistico italiano e il trattamento di fine rapporto (Tfr).
L’iter parlamentare è stato definito dalla Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio: la discussione generale prenderà avvio domenica 28 dicembre alle ore 16, seguita dal voto di fiducia previsto per lunedì 29 dicembre in serata.
Le dichiarazioni di voto finale si terranno il 30 dicembre a partire da mezzogiorno, con il voto conclusivo entro le 14 dello stesso giorno.
Le modifiche chiave alla pensione anticipata e al riscatto degli studi universitari
Tra le principali novità che interessano i lavoratori italiani spicca l’adeguamento delle finestre mobili per la pensione anticipata. Attualmente, per accedere al trattamento pensionistico anticipato, è necessario aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne), con una finestra di attesa di tre mesi per coloro che raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre 2031.

Le modifiche chiave alla pensione anticipata e al riscatto degli studi universitari-misteriditalia.it
A partire dal 2032, questa finestra subirà un progressivo allungamento: quattro mesi per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2033, cinque mesi entro il 31 dicembre 2034 e sei mesi per chi li raggiunge dal 1° gennaio 2035 in poi. Parallelamente, la manovra prevede un incremento dei requisiti pensionistici basati sull’aspettativa di vita, con un aumento di un mese nel 2027 e due mesi nel 2028.
Un altro cambiamento sostanziale riguarda il riscatto della laurea breve ai fini della pensione anticipata. Dal 2031, il valore dei mesi di contributi riscattati per il conseguimento di diplomi universitari brevi (come i diplomi previsti dalla legge 341/1990) si ridurrà progressivamente: inizialmente non saranno più conteggiati sei mesi, cifra che salirà a 12 mesi nel 2032, 18 mesi nel 2033, 24 mesi nel 2034 e fino a 30 mesi nel 2035. Questo modifica significativamente le possibilità di anticipare l’accesso alla pensione utilizzando il riscatto degli studi.
La manovra introduce anche l’adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori dipendenti del settore privato al momento della prima assunzione, a partire dal 1° luglio 2026. Questa misura esclude però il lavoro domestico. Entro 60 giorni dalla prima assunzione, il lavoratore potrà decidere di rinunciare all’adesione automatica, optando per altre forme di previdenza complementare o mantenendo il Tfr secondo le modalità vigenti. La scelta, inoltre, potrà essere revocata successivamente.
Un’ulteriore novità riguarda l’obbligo per alcune imprese di versare il Tfr al Fondo Inps. L’emendamento del Governo estende tale obbligo anche ai datori di lavoro che raggiungono la soglia dimensionale di 50 dipendenti negli anni successivi all’avvio dell’attività, ampliando così la platea di aziende tenute a versare i contributi al Fondo per l’erogazione del Tfr.
Manovra 2026: i 3 cambiamenti drastici che stravolgono la tua pensione (e il tuo Tfr)
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