L’attività delle agenzie di recupero crediti deve svolgersi nel rispetto delle norme, con l’obiettivo di recuperare i crediti in modo legittimo.
L’attività delle agenzie di recupero crediti è regolata da norme precise che tutelano i diritti dei consumatori, soprattutto quando si tratta di contatti eccessivi e molesti. In un contesto economico segnato da difficoltà finanziarie diffuse, molti debitori si trovano sottoposti a continue chiamate e messaggi da parte di queste agenzie.
Tuttavia, la legge italiana stabilisce limiti rigorosi per evitare che queste pratiche si trasformino in un abuso, garantendo così un equilibrio tra il diritto al recupero del credito e la protezione della privacy e della serenità del debitore.
Limiti alle chiamate e alle comunicazioni: cosa prevede la legge
Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, l’invio di un numero eccessivo di chiamate o e-mail da parte di un’agenzia di recupero crediti può configurare il reato di molestie, anche quando il fine è legittimo. In particolare, l’articolo 660 del Codice Penale punisce chiunque, “per petulanza o altro motivo biasimevole”, arrechi a qualcuno disturbo o molestia, con pene che possono arrivare fino a sei mesi di arresto o a una multa.
La soglia di tollerabilità non può essere superata: ad esempio, effettuare cinque o sei chiamate al giorno, anche senza risposta da parte del destinatario, può già essere considerato un comportamento molesto e persecutorio. Questo principio è stato ribadito dalla Suprema Corte che, pur riconoscendo la legittimità del recupero credito, ha condannato tali eccessi.
Policy interne e normativa di riferimento per un rapporto corretto
Le agenzie di recupero crediti sono tenute a rispettare alcune regole interne e normative esterne per evitare di incorrere in sanzioni. Il rappresentante legale di una società ha spiegato alla Cassazione che, nonostante il verificarsi di numerose chiamate, era stata adottata una policy interna che limita i contatti telefonici a determinati orari e giorni della settimana.

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Inoltre, la normativa in materia di privacy, inclusa la disciplina del Garante per la protezione dei dati personali, insieme al Codice di condotta per i processi di gestione del credito sottoscritto da Unirec e le principali associazioni dei consumatori, stabilisce un tetto massimo di tre contatti giornalieri con il debitore.
Questo limite si applica sia alle chiamate risposte sia a quelle senza risposta, così come alle e-mail che includono notifiche sonore fastidiose, considerate petulanti e quindi moleste.
Diritti del debitore e strumenti di tutela
Per chi si trova nella condizione di ricevere un numero eccessivo di comunicazioni da parte delle agenzie di recupero crediti, è importante conoscere i propri diritti. Il superamento dei limiti previsti può dare diritto a un risarcimento per il disturbo subito.
È consigliabile, quindi, tenere traccia delle chiamate e delle email ricevute, segnalare eventuali abusi al Garante della privacy e, se necessario, rivolgersi a un legale specializzato per tutelare la propria posizione.
Inoltre, molte associazioni di consumatori offrono supporto e assistenza per gestire situazioni di questo tipo, orientando il debitore verso le azioni più corrette e efficaci per evitare molestie e stress inutili.
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