Una rapina leggendaria tra misteri e mafia sbarcata sul grande schermo nel 1990: quando la realtà supera la finzione. Caso ancora irrisolto.
Un film che ha lasciato il segno nella storia del cinema non solo perché è stato girato da uno dei registi più influenti della settima arte ossia Martin Scorsese, ma anche perché è stato ispirato da una storia vera che ancora oggi porta con sé dei misteri irrisolti. Gli ingredienti sono quelli che fanno impazzire gli amanti del mondo malavitoso, delle rapine e dei gialli che trova compimento lontano dalla finzione, ma nell’Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York nella notte dell’11 dicembre 1978 con il cosiddetto e ormai leggendario colpo Lufthansa. “Quei bravi ragazzi” uscito nel 1990 è tratto dalla storia vera del pentito Henry Hill.
La rapina Lufthansa viene ricordata come la “rapina del secolo” non per caso: quasi 6 milioni di dollari furono sottratti da un caveau dell’Aeroporto JFK, in contanti e gioielli: una cifra che oggi equivarrebbe a oltre 20 milioni. A orchestrarla fu un gruppo di criminali americani legati a organizzazioni mafiose di New York. Tra loro c’era anche Henry Hill, la mente narrativa del film di Scorsese.
La dinamica fu sorprendentemente semplice, almeno sulla carta. Approfittando delle informazioni fornite da dipendenti corrotti e di una perfetta conoscenza delle procedure aeroportuali, i rapinatori entrarono, immobilizzarono il personale e scomparvero con il bottino. Nessuno sparo, nessuna vittima. Un colpo pulito, tanto da sembrare quasi un’operazione professionale.
Eppure, proprio quel successo diede il via alla rovina di molti. Secondo le ricostruzioni che vanno avanti ancora oggi, il bottino non venne mai ritrovato e la divisione del denaro scatenò una spirale di violenze interne: sospetti, tradimenti e omicidi che resero impossibile ricostruire con certezza cosa accadde nei mesi successivi.
Il furto che sconvolse l’America
Le indagini sulla rapina durarono decenni, senza mai portare a risultati definitivi. Nessun mafioso venne mai condannato direttamente per il furto. Una svolta sembrò arrivare nel 2014, quando l’FBI arrestò Vincent “Vinny” Asaro, ottantenne e presunto membro della famiglia Bonanno. Le testimonianze dei suoi stessi conoscenti lo collocavano vicino al colpo e lo accusavano di essere parte dell’organizzazione. Eppure, in un colpo di scena inatteso, Asaro venne dichiarato innocente da una giuria federale nel 2015.

La rapina Lufthansa del 1978 rimane uno dei furti più audaci e ancora oggi avvolti dal mistero-Fb@FilmPost.it-misteriditalia
Una decisione che lasciò attoniti giornalisti, investigatori e buona parte dell’aula, soprattutto perché contro di lui c’erano registrazioni e racconti di figure centrali della mafia newyorkese. In mancanza di prove definitive, però, la legge non poté fare altro che assolverlo.
Il motivo per cui il colpo Lufthansa è ancora così vivo nella memoria collettiva si deve anche al cinema. In Quei bravi ragazzi, Scorsese racconta il mondo in cui quel colpo maturò: un contesto di gerarchie ferree, codici d’onore infranti e sogni di una ricchezza immediata. Il film non ricostruisce nel dettaglio la rapina, ma ne cattura l’essenza, ossia l’ebbrezza del potere e il prezzo, altissimo, che inevitabilmente arriva dopo.
La storia della rapina Lufthansa ha ispirato Quei bravi ragazzi, trasformando un episodio criminale in mito cinematografico - Youtube@homecinematrailer-misteriditalia











