A oltre cinquant’anni dal clamoroso dirottamento del Boeing 727, l’identità e il destino di D.B. Cooper restano avvolti nel mistero.
A più di cinquant’anni dal celebre episodio, rimane avvolto nel mistero il caso di D. B. Cooper, l’unico dirottamento aereo negli Stati Uniti senza un colpevole identificato. Nonostante le numerose indagini e l’attenzione mediatica, l’uomo che il 24 novembre 1971 dirottò un Boeing 727, ottenendo un riscatto di 200.000 dollari (equivalenti a oltre 1,3 milioni di dollari odierni), è ancora oggi una figura enigmatica che ha ispirato film, libri e serie TV.
Il dirottamento e la fuga nell’oscurità
L’episodio iniziò all’aeroporto internazionale di Portland, Oregon, quando un uomo che si presentò come Dan Cooper acquistò un biglietto per il volo NW 305, diretto a Seattle. All’epoca, non era necessario mostrare documenti di identità per i voli interni negli Stati Uniti, caratteristica che facilitò la sua azione. Cooper si sedette nell’ultima fila del velivolo, un Boeing 727, e poco dopo il decollo consegnò un biglietto alla hostess Florence Schaffner, nel quale annunciava di avere una bomba e di voler dirottare l’aereo. Le sue richieste furono chiare: 200.000 dollari in contanti, quattro paracadute e un rifornimento immediato a Seattle.

Il caso di DB Cooper – misteriditalia.it
Una volta soddisfatte le condizioni, i passeggeri furono fatti scendere e l’aereo ripartì verso sud-est con Cooper a bordo insieme all’equipaggio ristretto. A un certo punto, Cooper aprì manualmente la porta posteriore del Boeing 727, abbassò la scaletta ventrale e si lanciò nel buio della notte con un paracadute, portando con sé una valigetta piena di denaro.
Un mistero irrisolto e un’eredità di enigmi
Da quel momento, la sorte di D. B. Cooper è rimasta sconosciuta. Le ipotesi si sprecano: è morto durante il salto, è sopravvissuto e si è nascosto, oppure è stato vittima di qualche incidente in una zona impervia. Nel corso degli anni, l’FBI ha condotto una lunga indagine, denominata “Norjak”, che ha coinvolto analisi approfondite, raccolta di testimonianze e persino il ritrovamento di alcune banconote parte del riscatto sul greto di un fiume da parte di un ragazzino, avvenuto nove anni dopo l’evento. Tuttavia, nessuna di queste piste ha mai portato all’identificazione certa dell’uomo.
Le descrizioni raccolte indicano un uomo di circa quarant’anni, caucasico, elegante e di modi garbati, lontano dagli stereotipi di un criminale violento. Tra le assistenti di volo, Cooper è ricordato come cortese e calmo, una figura quasi irreale nella tensione di un dirottamento. Il suo pseudonimo, Dan Cooper, fu probabilmente un’ispirazione presa da un fumetto degli anni Cinquanta, ma a causa di un errore di stampa sui media, il nome si trasformò presto in D. B. Cooper – l’appellativo con cui è passato alla storia.
Le indagini e le teorie più recenti
Nonostante l’FBI abbia ufficialmente archiviato il caso nel 2016, la figura di D. B. Cooper continua a stimolare interesse e speculazioni. Recentemente, studiosi e appassionati di cronaca nera hanno esplorato nuovi scenari basati sulle tecnologie moderne di analisi forense e sull’analisi dei terreni circostanti la zona del lancio, ma senza risultati definitivi. Il fatto che Cooper avesse scelto un paracadute civile e che avesse dettagliata conoscenza della zona suggerisce un certo grado di preparazione tecnica e familiarità con le dinamiche del volo.
Nel frattempo, la storia di D. B. Cooper resta un capitolo unico nella storia dell’aviazione e del crimine, un caso che ha saputo catturare l’immaginario collettivo grazie alla sua combinazione di audacia, mistero e assenza di un epilogo chiaro. Il dirottatore che scomparve nel nulla continua a essere un simbolo di evasione e ingegno criminale, mentre le autorità e gli appassionati di misteri attendono ancora di scoprire la verità dietro il nome leggendario di D. B. Cooper.
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