Curiosità

E’ questa l’età esatta in cui si diventa adulti: il nuovo studio sulle “5 fasi” dello sviluppo

Questo studio innovativo, basato sull’analisi di 3.802 soggetti di età compresa tra 0 e 90 anni, sfrutta tecnologie avanzate di risonanzauna nuova prospettiva (www.misteriditalia.it)

Una recente ricerca, ha rivoluzionato la nostra comprensione dello sviluppo cerebrale umano, evidenziando cinque fasi distinte.

Questo studio innovativo, basato sull’analisi di 3.802 soggetti di età compresa tra 0 e 90 anni, sfrutta tecnologie avanzate di risonanza magnetica di diffusione per mappare le connessioni neuronali, rivelando che il processo di maturazione e invecchiamento del cervello non è lineare ma si svolge attraverso precisi “turning point” a 9, 32, 66 e 83 anni.

Le cinque fasi dello sviluppo cerebrale

La ricerca smentisce la tradizionale visione secondo cui il cervello si sviluppa in modo continuo e progressivo lungo tutta la vita. Al contrario, i dati mostrano una traiettoria a tappe, in cui ogni fase presenta una topologia cerebrale unica, ovvero un diverso modo di organizzare e collegare le reti neuronali. Queste tappe sono così suddivise:

  • Da 0 a 9 anni, il cervello è una sorta di “cantiere aperto”: le reti neurali sono immature e si sviluppano principalmente attraverso connessioni locali, con una limitata integrazione globale. Questo periodo corrisponde all’infanzia, durante cui il cervello si concentra nella costruzione delle fondamenta delle sue reti.
  • Tra 9 e 32 anni, si verifica il primo turning point, con il passaggio all’adolescenza. In questa fase, le connessioni neuronali raggiungono una massima efficienza, consentendo una comunicazione rapida e integrata tra le diverse aree cerebrali. Il picco delle prestazioni cognitive è raggiunto intorno ai 30 anni, quando il cervello esprime il massimo delle sue capacità funzionali.
  • Dai 32 ai 66 anni, il cervello entra nella fase adulta, caratterizzata da una maggiore stabilità strutturale e funzionale. La riorganizzazione delle connessioni cerebrali che avviene intorno ai 32 anni segna un momento cruciale di maturazione, che definisce l’inizio dell’età adulta.
  • Tra i 66 e gli 83 anni, si entra nella prima vecchiaia, una fase in cui la connettività tra le aree cerebrali comincia a diminuire progressivamente, accompagnata da un declino nelle funzioni cognitive.
  • Oltre gli 83 anni, il cervello affronta l’ultimo turning point, con un’ulteriore riduzione dell’efficienza delle connessioni neuronali, segnando la vecchiaia avanzata.
È importante sottolineare che questi turning point non indicano un cambiamento immediato o universale a livello individuale.

Turning point cerebrali: cosa significano per la nostra vita (www.misteriditalia.it)

È importante sottolineare che questi turning point non indicano un cambiamento immediato o universale a livello individuale. Il passaggio dai 32 anni come soglia per “diventare adulti” non va interpretato rigidamente: si tratta di valori statistici che sintetizzano fenomeni complessi e molto variabili tra le persone. Inoltre, i termini “adolescenza”, “adulto” e “anziano” hanno spesso un significato socio-culturale che non coincide necessariamente con le fasi neurobiologiche identificate.

Il vero valore dello studio risiede nell’evidenziare che lo sviluppo cerebrale avviene attraverso tappe ben definite, ognuna delle quali presenta caratteristiche cognitive ed emotive specifiche. L’idea di un processo cerebrale che procede senza interruzioni viene così superata dall’immagine di un viaggio con “stazioni” in cui il cervello cambia radicalmente il proprio modo di funzionare.

Implicazioni per la salute e la ricerca futura

Questi risultati aprono nuove prospettive per la comprensione delle malattie neurologiche e neurodegenerative, molte delle quali tendono a manifestarsi proprio in corrispondenza dei turning point cerebrali. Ad esempio, disturbi del neurosviluppo possono emergere durante la transizione dall’infanzia all’adolescenza, mentre patologie legate all’invecchiamento, come l’Alzheimer, sono più frequenti nelle fasi di vecchiaia.

Approfondire la conoscenza di come il cervello si riorganizza in questi momenti cruciali potrebbe diventare un elemento chiave per sviluppare strategie preventive e terapie innovative. Capire quali fattori influenzano il passaggio corretto da una fase all’altra potrebbe contribuire a rallentare o contrastare il declino cognitivo e migliorare la qualità della vita nelle diverse età.

La ricerca della Columbia University dimostra quindi che lo sviluppo del cervello è un processo dinamico e complesso, caratterizzato da cambiamenti improvvisi e significativi, piuttosto che da un lento e costante mutamento. Questa nuova visione scientifica rappresenta un importante passo avanti nella nostra comprensione del funzionamento cerebrale e delle sue implicazioni per la psicologia, la medicina e la società.

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