9015_1_servizi_segreti-misteriditalia.it
La conferma definitiva della non appartenenza di Gladio-Stay Behind
all’organizzazione NATO viene proprio da una fonte insospettabile, il Quirinale.
Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Sergio Berlinguer, ha infatti
inviato, il 20 maggio 1991, un documento del Governo tedesco sull’organizzazione
Stay-Behind (pubblicato nel testo che segue) in cui si afferma esplicitamente non solo
che l’organizzazione clandestina non fa parte integrante della NATO, ma che anche i
due comitati nell’ambito dei quali avrebbe successivamente operato (Coordinating and
Planning Committee – CPC – e Allied Coordination Committee – ACC) “non
costituivano e non costituiscono parte integrante della struttura NATO”.
Questa stessa affermazione è contenuta in un documento del SIFAR del 4 aprile 1952
(“PRO-MEMORIA PER IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA”) a
proposito del “Clandestine Planning Commitee”.
“La formazione di un apposito Comitato di pianificazione clandestina, composto dai rappresentanti
dei Servizi inglese, francese ed americano, fu suggerita nel maggio 1951. Il comitato tenne la sua
prima riunione in agosto 1951 ed in successive riunioni ha discusso i principi fondamentali del servizio
informazioni operativo e della pianificazione del servizio segreto in appoggio alle operazioni militari
del Comandante Supremo Alleato in Europa, allo scoppio della guerra. A causa delle particolari e
differenti responsabilità che ciascuno dei tre servizi ha verso le proprie autorità nazionali, il comitato
può funzionare soltanto come appropriato corpo consultivo nel tempo di pace e in nessuna maniera
sotto il comando dello SHAPE.
(…)
4. Come stabilito sopra, le funzioni del CPC sono esclusivamente consultive e non si tenta, né si
tenterà di interessarsi in particolare dell’esecuzione della pianificazione di guerra nell’interno dei
singoli Paesi”.
Le conseguenze di questi due documenti sono molto importanti:
1) L’accordo fra SIFAR e CIA del 1956 per l’organizzazione della struttura
clandestina GLADIO non rientrava nell’abito degli accordi NATO precedentemente
ratificati dal Parlamento. Doveva, quindi, ai sensi dell’art.80 della Costituzione, essere
ratificato dal Parlamento.
2) Neppure il successivo ingresso di Gladio nei due comitati (CPC – ACC) può
“sanare” l’illegittimità originaria di GLADIO poiché scopriamo che anche questi due
organismi sono esterni alla NATO;
3) Il rifiuto opposto da Andreotti alla Commissione e alla Magistratura per la
acquisizione dei documenti dei due organismi (CPC – ACC) non è giustificato, poiché il
principio di inviolabilità dei documenti NATO non può essere esteso ad organismi
esterni a questa organizzazione internazionale nei confronti della quale hanno compiti
meramente consultivi.
NOTA:
Non vi è neppure certezza sul significato della sigla CPC: nel primo documento
Andreotti e nel documento del SIFAR del ‘52 viene indicato come Comitato
Clandestino di Pianificazione (Clandestine Planning Committe), nel documento del
governo tedesco perde la sua clandestinità e diviene Coordinating and Planning
Committee (???).
STRALCIO NON CLASSIFICATO DELL’APPUNTO PREPARATO DAL GOVERNO
FEDERALE PER LA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO SULLA
VICENDA STAY BEHIND/GLADIO DEL 22 NOVEMBRE 1990
TRADUZIONE
RAPPORTO DEL GOVERNO FEDERALE SULL’ORGANIZZAZIONE STAY BEHIND DEL
BUNDESNACHRICHTENDIENST (BND)
Sviluppi Storici
La costituzione di Organizzazioni Stay behind degli Stati NATO è iniziata già poco dopo la fine della
Seconda Guerra Mondiale, poiché, ad avviso delle Potenze vincitrici occidentali, i diversi movimenti di
resistenza che avevano operato durante la guerra avevano contribuito in materia determinante alla
vittoria delle forze armate alleate. La loro costituzione era motivata soprattutto dal confronto Est-Ovest,
sorto nel frattempo tra le Potenze vincitrici.
L’idea si basava sul presupposto che, nel caso di un attacco da parte delle Forze Armate dell’Unione
Sovietica/del Patto di Varsavia, avrebbero potuto essere quantomeno parzialmente occupati territori
dell’Europa Occidentale, e in primo luogo della Repubblica Federale di Germania.
Gli elementi dell’organizzazione per il reperimento e la trasmissione delle informazioni, costituita dai
servizi alleati sul territorio tedesco fino al 1955, vennero assorbiti dal Eundesnachrichtendienst
(BND)1
a partire dal 1956.
Al fine di armonizzare la propria programmazione con il Comando militare della NATO, i Servizi di
informazione interessati istituirono nel 1957 il cosiddetto Coordinating and Planning Committee
(CPC), mentre al fine di coordinare la collaborazione tra di loro istituirono nel 1954 il cosiddetto Allied
1
Già Organizzazione GEHLEN, costituita dagli USA subito dopo la fine della guerra ed indi passata al Governo della
Repubblica Federale di Germania, che la costituiva in agenzia governativa. Il BND, insieme al Bundesant Fur
Verfassungsschutz (EFV) ed al Militarischer Abschirmdienst (MAD), costituiscono l’intelligence community della
Repubblica Federale di Germania. (NdT)
Coordination Committee (ACC). Il BND fa regolarmente parte di entrambi gli organismi dal 1959.
Entrambi gli organismi di coordinamento non costituivano e non costituiscono parte integrante della
struttura NATO.
Il fatto che il BND sia membro di questi organismi dal 1959, non ha modificato la fattispecie che
l’organizzazione Stay-behind del BND era (ed è) una precipua organizzazione del medesimo, non una
parte integrante della NATO. Non sussiste e non sussisteva alcun rapporto di subordinazione dei
singoli servizi nei confronti degli organismi.
2. Descrizione dell’Organizzazione Stay-behind del Bundesrnachrichtendienst (SBO/BND)
2.1 Compiti del Bundesrnachrichtendienst
La base giuridica per lo Stay-behind del BND consisteva innanzitutto nel suo compito fondamentale:
reperire informazioni sull’estero e comunicarle al Governo Federale. Tale compito fondamentale le
venne conferito grazie ad una delibera del Governo Federale dell’11 luglio 1955, con la quale all’epoca
la ex Organizzazione Gehlen venne tramutata in Servizio Informazioni Estero della Repubblica
Federale di Germania.
Lo Stay-behind era volto ad assicurare che il reperimento di informazioni segrete funzionasse anche
nei territori che potevano venire occupati dagli avversari in un eventuale caso di guerra.
Questi territori occupati non vengono considerati come “estero” nel senso usuale del termine, ma
quanto meno dal punto di vista dei Servizi di informazione, vengono considerati come “estero” poiché
si trovano in mano a stranieri.
La “Disposizione di Servizio Generale per il Bundesnachrichtendienst”, emanata dal Capo della
Cancelleria Federale nel Dicembre 1968 prevede espressamente al paragrafo 16 preparativi per lo
svolgimento dei propri compiti in “caso di difesa”
2
.
Tale disposizione recita:
“Il Bundesnachrichtendienst provvede ai preparativi ed alle disposizioni necessarie in caso di difesa,
in caso di questioni fondamentali di concerto con il Capo della Cancelleria Federale”.
2.2 Sviluppi dell’Organizzazione Stay-behind
Le dimensioni della Organizzazione Stay behind del Bundesnachrichtendienst sono state soggette
ad un costante mutamento. Alla fine degli anni Cinquanta l’Organizzazione comprendeva circa 75
collaboratori principali. Il numero dei “collegamenti” dei Servizi ha comportato a volte fino a 500
persone.
I “collegamenti” dei Servizi venivano addestrati a farsi eventualmente “travolgere” in caso di guerra,
in modo da essere poi in grado di trasmettere via radio alla centrale del BND delle informazioni dai
territori occupati senza farsi riconoscere, soprattutto osservazioni sui provvedimenti militari della
potenza occupante. Essi venivano addestrati anche ad effettuare, in caso di necessità, passaggi segreti
di persone o di materiali dal o nel territorio occupato.
2
Il “caso di difesa” è uno degli atti di emergenza previsti dall’art.115 della Legge Fondamentale. (NdT).
Fino al 1983 è esistita anche una componente destinata alla formazione di persone che dovevano essere
in grado di effettuare nei territori occupati azioni di sabotaggio contro la potenza occupante ovvero di
organizzare e dirigere gruppi di resistenza. Questa “componente di resistenza” del programma Stay
behind è tuttavia stata ridotta gradualmente già dall’inizio degli anni ’70. Alla fine del 1983 il BND ha
autonomamente sospeso completamente questi preparativi, poiché non rientravano nei suoi compiti.
L’adeguamento dell’idea agli sviluppi generali della situazione politica ha portato infine ad una
notevole riduzione del numero del personale. Dal 1 gennaio l986 l’Organizzazione Stay behind
comprende solo un settore, avente un numero di 26 collaboratori principali.
Il numero dei “collegamenti” dei Servizi, che collaborano nell’ambito dello Stay behind con il
Bundesnachrichtendienst, computa attualmente ancora 104 persone. Si tratta di cittadini federali di
diversi gruppi professionali, che si erano dichiarati disposti ad assumersi sul territorio della Repubblica
Federale di Germania (ex), occupato dal nemico, compiti relativi al reperimento ovvero alla
trasmissione di informazioni.
2.3 Formazione ed equipaggiamento
La formazione dei “collegamenti” dei Servizi avveniva tramite i collaboratori principali del
Bundesnachrichtendienst. Mettendo a disposizione materiale per le esercitazioni e personale per
l’addestramento; in una prima fase anche la Bundeswehr3
ha sostenuto l’addestramento organizzato dal
BND per lo Stay behind.
Dalla fine degli anni 70 tale sostegno venne consentito soltanto sotto forma di permesso per il BND di
co-utilizzare le strutture di formazione esistenti della Bundeswehr; il BND vi è ricorso una volta,
prima che venisse recentemente annullata anche questa autorizzazione.
Per sostenere i gruppi di resistenza nei territori occupati i servizi collegati alleati avevano costituito
durante la prima fase dell’Organizzazione Stay behind dei depositi nascosti, che contenevano tra
l’altro oggetti di equipaggiamento, come ad esempio parti di ricambio per apparecchi radio, medicinali,
oggetti per il mercato nero (oro e gioielli) e in alcuni singoli casi delle pistole.
Tali depositi sono stati eliminati dall’Organizzazione Stay behind del Bundesnachrichtendienst
entro il 1972. Le pistole ivi contenute sono state distrutte.
L’odierna formazione ed equipaggiamento dei “collegamenti” dei Servizi e rigidamente impostata verso
il compito del reperimento e della trasmissione di informazioni. L’equipaggiamento comprende un
apparecchio radio speciale ed i relativi accessori, ma nessuna arma o esplosivo.
3. Collaborazione con i servizi collegati di paesi NATO
La collaborazione con i Servizi collegati è stata effettuata sotto il coordinamento ACC sia a livello
bilaterale che a livello multilaterale.
Oltre alla Repubblica Federale, in questa collaborazione tra Servizi si considerano come collegati:
Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Norvegia e Stati Uniti.
3
Bundeswehr = Forze Armate Federali. (NdT).
0ggetto della collaborazione sono state ad esempio esercitazioni comuni, il reperimento di una
attrezzatura radio unificata, lo scambio delle esperienze in materia di addestramento, l’unificazione
della terminologia dei servizi di informazione ecc.
4. Informazione della Cancelleria Federale
Stando agli atti, l’informazione della Cancelleria Federale risulta in effetti soltanto a partire dal 1974
(nell’ambito di una discussione del piano complessivo del BND in caso di difesa); tuttavia si può
presupporre che in precedenza a livello direttivo vi fosse una informazione verbale sugli aspetti
fondamentali della Organizzazione Stay behind.
5. Coinvolgimento degli organismi parlamentari
Nell’ambito del reperimento di un nuovo sistema radio, l’Ufficio di affidabilità costituzionale
(Vertrauensgremium) di cui al paragrafo 10/a del Regolamento Parlamentare (BHO) venne
costantemente informato sulla sua funzione nell’ambito dell’Organizzazione Stay behind del BND.
La Commissione Parlamentare di controllo è stata informata sull’organizzazione Stay behind del
BND il 22 novembre 1990.
6. Scioglimento dell’Organizzazione Stay behind del Bundesnachrichtendienst
In seguito ai cambiamenti politici internazionali, il BND ha previsto lo scioglimento
dell’Organizzazione Stay behind fin dall’estate del 1990.
In conformità a quanto concordato con i partner alleati, il suo smantellamento verrà completato entro
l’aprile del 1991.